MARCO GALVANI
Economia

Lombardia, quando il souvenir diventa business

Dalla Madunina agli altri tesori di casa: affari per 2mila attività

Le statuette del Duomo

Milano, 10 agosto 2016 - Scopri l'arte e mettila in valigia. Dalle statuette del Duomo di Milano ai souvenir del lago e della montagna, dagli accendini e magliette «griffate» Lombardia agli oggetti che riproducono il patrimonio artistico fino alle calamite per il frigorifero a forma dell’Autodromo di Monza: i «ricordini» da portare ad amici e parenti al rientro dalle vacanze sono un business che nelle dodici province lombarde conta 1.955 imprese, il 10,4% del totale nazionale (quasi 19mila attività lungo tutto lo Stivale).

E sono soprattutto le donne ad avere il fiuto degli affari con i turisti: le attività individuali sono 1.068 (il 55% del totale) di cui 553 (51,8%) con un titolare donna. Le quote rosa si localizzano soprattutto a Mantova (71,7%), Monza e Brianza (64,2%) e Varese (63,4%). Meno a Milano (25%) dove, però, è concentrata la maggiore densità di imprese (873 attività) che insieme a quelle di Brescia (223) e Bergamo (211) trainano il settore in base a quanto risulta da uno studio della Camera di commercio di Milano sui dati del registro delle imprese attive nel primo trimestre dell’anno e del 2015. Ad attirare di più restano sempre gli oggetti d’arte. È un settore che non tramonta mai con 421 imprese. Tirano anche le attività che offrono bomboniere (138, +1,5%). Nello specifico, nel capoluogo lombardo sono 634 i negozi specializzati nella vendita di articoli regalo, di artigianato e d’arte. E se chi visita Milano riparte spesso avendo acquistato qualcosa che rappresenti la città, nel primo trimestre 2016 sono 178 i venditori di oggetti ricordo. Ma non è assolutamente detto che i commercianti debbano essere targati Italia. Tanto che una impresa individuale su sei è guidata da un titolare straniero con 222 attività addette alla vendita di souvenir locali. Cinesi (51, 4,1%) e bengalesi (42, 3,4%) sono i primi nel settore, seguiti da pachistani e senegalesi. Un trend che si riflette anche a livello nazionale.

Del resto l’Italia è una meta sempre gettonata, che fa breccia nel cuore dei turisti ed è un Paese che per tradizione vuole farsi ricordare. Soprattutto per chi scopre Roma dove i turisti vengono attirati da 1.666 imprese di souvenir, a Napoli (1.573) e all’area intorno a Milano. Tre poli in cui convogliano il 22% delle 18.840 aziende che riempiono il cassetto con i classici ricordi di un viaggio in qualche località dello Stivale. Quarta è Venezia (680) che con le sue vetrerie e i merletti tipici ottiene la leadership negli oggetti di artigianato (182 imprese). La città pontificia non poteva che dominare nel commercio di arredi sacri e articoli religiosi (70 le attività dedicate) mentre Napoli primeggia nella vendita di bomboniere (145).