Altri sei mesi di contratto di solidarietà per gli oltre 600 dipendenti di Siae Microelettronica. A inizio mese erano stati prolungati gli ammortizzatori sociali anche per i 223 “cugini“ della controllata SM Optics. Non migliora la situazione del polo di via Buonarroti, leader nel settore delle telecomunicazioni. Entro fine mese si attende la convocazione del tavolo a Roma.
Altri sei mesi di ossigeno e di protezione dagli esuberi, annunciati nei mesi scorsi dall’azienda (90 solo nella controllata). C’è poi l’ormai famosa vendita ai francesi di SM Optics,, per ricapitalizzare in parte Siae, che ancora non si è concretizzata. Non c’è di che rallegrarsi a leggere il documento di SM Optics, che mette in fila la lunga storia di una realtà nata nel 2014 attraverso l’acquisizione di un ramo d’azienda di Alcatel-Lucent (ora Nokia). Quest’anno due eventi in particolare avrebbero compromesso le prospettive di business di SM: Nokia ha annunciato lo sviluppo di un prodotto che si sovrappone in buona parte a quello colognese, riducendone le prospettive di sviluppo attraverso il canale Nokia. Che, oltretutto, ha annunciato un’importante riduzione per il rinnovo del contratto di supporto ad alcuni prodotti a partire dall’inizio del 2025, passando dalle attuali 67 risorse impegnate a meno della metà.
Per recuperare competitività, la società colognese si è posta diversi obiettivi: l’immissione nel mercato di una soluzione per applicazioni a 400G per un boost nelle vendite in Europa e Stati Uniti, la disponibilità di una soluzione tutta Italiana in un settore particolarmente sensibile come la cybersecurity, lo sviluppo della forza vendite di Siae e di una partnership con un player internazionale nel trasporto ottico. In questo scenario, resta sullo sfondo l’interesse di Invitalia a intervenire nella vicenda Siae per salvaguardare la continuità di impresa e l’occupazione. "Il nostro obiettivo resta la salvaguardia di un settore strategico e della sua filiera, non disperdendo il grande patrimonio di competenze professionali, garantendo il valore sociale dei finanziamenti pubblici e scongiurandol’ ennesima delocalizzazione", sottolinea la Fiom.