Saldi estivi, a Milano il piatto piange: -15% rispetto al 2022

I numeri di Rete associativa vie di Confcommercio Milano e FederModa Milano. Pesa l’inflazione, si salvano i negozi nelle vie ad alto tasso di turisti

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Milano - Saldi estivi a Milano a due velocità, ma comunque con un andamento inferiore alle aspettative: il bilancio complessivo è di un -15% delle vendite rispetto ai saldi estivi del 2022.

E' quanto emerge dalle rilevazioni della Rete associativa vie di Confcommercio Milano e di FederModa Milano. "Il ritardato avvio dei saldi in una data, 6 luglio, infrasettimanale, ha fortemente compromesso le prime giornate dei saldi - spiega Gabriel Meghnagi, presidente della Rete associativa vie di Confcommercio Milano - con cadute fino al 50% in confronto al precedente anno. Ma anche l'inflazione e le effettive capacità di spesa hanno contribuito al risultato non positivo dei saldi impedendo di recuperare appieno quanto perso inizialmente". "Sono andati meglio - prosegue Meghnagi - i negozi delle vie con la presenza di turisti. Conti più pesanti, invece, per le altre zone della città, anche in aree commerciali del medio-centro".

 L'andamento insoddisfacente dei saldi estivi ha riguardato un po' tutto il territorio. "Al di la' di alcune vie commerciali, dei luoghi turistici e degli eventi - rileva il presidente di FederModa Milano Andrea Colzani - abbiamo sofferto il verificarsi dei numerosi aspetti negativi che stanno influenzando l'andamento dell'economia italiana in questi mesi e che si sono verificati in un momento importante per molte imprese della moda quale, appunto, quello dei saldi estivi. Benché in alcune zone di Milano ed area metropolitana si sia quindi lavorato, all'aumento del numero di scontrini non è purtroppo corrisposto, per i nostri associati, quello dei fatturati".