BARBARA CALDEROLA
Economia

I conti di A2a: ricavi in calo, ma l’utile vola: +32%. Cambio al vertice: si dimette Patuano

La multiutility controllata dai Comuni di Milano e Brescia "consolida i risultati" e scommette sul “green”. L’ex assessore meneghino Roberto Tasca in pole position per la presidenza

Marco Patuano

Marco Patuano

Milano – Più guadagni, incassi lordi in calo e un cambio della guardia ai vertici di A2a, che ieri ha presentato i conti e annunciato l’uscita del presidente Marco Patuano. Intanto i numeri: la contrazione del prezzo di energia elettrica e di gas sui mercati si riflette sui ricavi del primo semestre, in calo del 18%, a 7,22 miliardi. Crescono invece gli utili del colosso controllato dai Comuni di Milano e Brescia, +32%, a 257 milioni, l’anno scorso nello stesso periodo erano 195. "La società consolida il proprio ruolo di protagonista nella decarbonizzazione del Paese", dice l’ad Renato Mazzonicini. Risultati possibili "grazie alla diversificazione dei business - aggiunge -, a un’attenta disciplina finanziaria, a un’accelerazione degli investimenti e alle operazioni di acquisizioni realizzate negli ultimi anni nelle rinnovabili. Dall’inizio dell’anno è stato completato il parco eolico da 30 Mw di Matarocco in Sicilia".

A2a ha prodotto il 63% in più da fonti fotovoltaiche ed eoliche portando il valore complessivo verde da 238 a 389 Gwh. La compagnia ha anche incrementato del 7% gli investimenti saliti a 494 milioni, destinandoli allo sviluppo di impianti per l’energia pulita e per il potenziamento e la maggior efficienza delle reti. È continuato anche l’impegno sul fronte della finanza sostenibile con il collocamento di un “green bond” da 500 milioni, che ha portato la quota di debito a basso impatto dal 55 al 66% del totale del gruppo. La posizione finanziaria netta è passata da 4,25 a 4,37 miliardi.

Cifre con le quali ora si affronta il cambio della guardia nella governance, ieri infatti si è dimesso Patuano. Il 1° giugno scorso il manager è stato nominato ceo di Cellnex, il gigante spagnolo delle infrastrutture per le telecomunicazioni con base a Barcellona, "e i nuovi incarichi di lavoro non gli consentono di garantire l’impegno e la concreta presenza operativa richiesta dal ruolo", spiega la multiutility lombarda. Mazzoncini chiarisce che "non ci saranno problemi di stabilità, la continuità è assicurata dall’ad e da uno statuto che prevede tutti i passaggi che ora verranno fatti con i soci". In pole position per la successione, Roberto Tasca, ex assessore al Bilancio di Palazzo Marino. "È possibile che il futuro presidente sia lui - conferma l’amministratore delegato - è uno dei membri del nostro attuale cda e fa parte della lista dei comuni".