Pnrr, corsa dei Comuni ai fondi. Pioggia di idee e denaro dopo anni di tagli. "Ma mancano i tecnici"

Concorsi deserti e caccia a geometri, ingegneri e architetti La carenza di personale è un freno: stipendi non competitivi L’Anci e gli Ordini a supporto delle amministrazioni locali

Il territorio si è riempito di cantieri per i superbonus Ora tocca alle opere pubbliche

Il territorio si è riempito di cantieri per i superbonus Ora tocca alle opere pubbliche

Milano – Dal piano dei trasporti della circolare 90-91 alla rigenerazione urbana di San Siro, dalla riqualificazione del centro sportivo di Bollate alla nuova scuola primaria a Parabiago, ai confini della Città metropolitana. Punti sulla mappa realizzata dall’Ordine degli architetti di Milano, che ha analizzato gli interventi finanziati dal Pnrr con "ricadute spaziali concrete" sul territorio. Un’alta densità di progetti a Milano, che si diradano uscendo dai confini della città: 288 in 67 Comuni, per 712 milioni di finanziamenti solo sulle opere al centro dell’analisi (447 milioni solo a Milano, asso pigliatutto).

"Alcuni Comuni si sono rivelati più capaci di intercettare fondi – spiega Alessandro Alì, urbanista e consigliere dell’Ordine – ma anche fuori Milano c’è una densità di progetti interessante in alcune zone a Nord e a Sud, riequilibrando così in parte le risorse, oltre a “cerniere“ come Rubattino. Questa è una grande occasione per tornare a parlare di città pubblica, nonostante problemi e rischio sprechi". Anci Lombardia, l’associazione dei Comuni, traccia un quadro complessivo: nella regione sono stati finanziati più di 11.100 progetti presentati da 1506 Comuni, con un impatto economico di 7,5 miliardi di euro. Sono solo 1065 i progetti esclusi. "

Questi numeri dimostrano come gli enti locali siano i protagonisti. Per supportare questo sforzo, Anci ha attivato un’attività di confronto con il Governo e fornisce un servizio di formazione e assistenza", ha spiegato il presidente dell’Anci Lombardia, Mauro Guerra, in audizione al Pirellone. Il tasto dolente è il personale, perché i Comuni sono all’affannosa ricerca di tecnici per gestire al meglio una partita che ha cambiato le carte in tavola: una pioggia di fondi per realizzare idee e lavori dopo anni segnati da austerità, spending review, tagli di risorse e personale.

«La carenza di tecnici è una delle principali criticità non solo per i piccoli Comuni – spiega Maurizio Cabras, responsabile Pnrr dell’Anci – oltre a un quadro normativo troppo rigido e a un eccesso di burocrazia. I concorsi trovano pochissime candidature, bisognerebbe far capire ai giovani che lavorare nel pubblico è una grande palestra. Criticità ancora maggiori potrebbero riscontrarsi l’anno prossimo, nella gestione di lavori che dovranno concludersi entro il 2026". Nell’emergenza, alcune amministrazioni fanno ricorso a liberi professionisti, mentre anche gli ordini professionali si muovono.

"A breve firmeremo una convenzione con il Comune di Milano – spiega Carlotta Penati, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Milano – noi vogliamo offrire tutto il supporto possibile. Questo è il momento degli ingegneri, sono figure professionali sempre più richieste e il numero di laureati non soddisfa la domanda. Consideriamo, inoltre, che c’è stato un calo di iscritti a Ingegneria edile, e le retribuzioni offerte dal pubblico non sono competitive". Così il posto fisso perde il suo appeal, mentre il territorio che si è già riempito di cantieri per effetto del superbonus dovrà gestire le future opere pubbliche.

"La figura del geometra sta tornando centrale – spiega Cristiano Cremoli, presidente del Collegio geometri di Milano – e dopo anni di calo stiamo finalmente assistendo a un’inversione di rotta, con un aumento degli studenti. C’è una grande richiesta di tecnici, ma lo stipendio offerto da un Comune, circa 1700-1800 euro al mese, non è adeguato al costo della vita a Milano. Si possono studiare soluzioni comuni, tra enti pubblici, per applicare alla grande partita del Pnrr collaborazioni e modelli virtuosi già sperimentati".

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