LAURA LANA
Economia

Campari, Lavazza e Heineken: formazione per 70 giovani che non studiano e non lavorano

Le multinazionali hanno aderito al progetto per creare occasioni di impiego: il 75% degli under30 che ha partecipato oggi lavora nel settore della ristorazione

Alcuni dei giovani che hanno partecipato al progetto (Yuri Laudadio / Ansa)

Sesto San Giovanni (Milano), 20 giugno 2023 – Under30, straniero, con la licenza media in tasca e scarsa esperienza lavorativa. È il candidato tipo di AdAstra Project, il programma di Fondazione di Comunità Milano avviato in collaborazione A&I Società Cooperativa Sociale Onlus, Comune di Milano e Regione Lombardia per formare ogni anno un gruppo dei cosiddetti neet, i giovani che non studiano e non lavorano.

Il progetto è arrivato alla terza edizione e ha “reclutato” alcune delle aziende leader del beverage, che hanno aperto le porte delle loro Academy, mettendo a disposizione un knowhow decennale per i futuri addetti del settore. Campari Group, Heineken Italia e Lavazza Group hanno accolto 30 ragazzi tra 18 e 27 anni senza impiego, con basso livello di istruzione e zero competenze tecniche per un training specifico, prima di mandarli nel mondo del lavoro.

“Abbiamo aderito da subito a questo programma, i cui valori fanno parte del nostro Dna – ha spiegato Marcello Arcangeli, Training Center Director Lavazza Group -. Abbiamo creato il nostro primo centro di formazione 30 anni fa e oggi ne abbiamo 55 nel mondo, aperti a tutti. L’idea è quella di guardare a chi resta un po' indietro: questa fragilità si deve trasformare in una grande forza. AdAstra è un progetto concreto, che scarica subito a terra: a fine percorso abbiamo inserito un ragazzo”.

Su 70 persone formate in queste 3 edizioni, il 75% è stato assunto dopo un tirocinio retribuito di 4 mesi. “Sono piccoli numeri ma dal significato importante – commenta Aldo Davoli,Group Head of Public Affairs, Communications &Sustainability di Campari Group -. Puntare alla formazione di alto livello rappresenta un valido investimento per il futuro. Per noi questo è ormai un modello e l’auspicio è che questa iniziativa possa essere replicata anche in altri settori”.

L'Italia è il primo Paese europeo per numero di neet, con oltre 3 milioni di giovani tra i 15 e i 34 anni che non studiano e non lavorano. “I motivi per continuare questo programma sono molteplici: oltre al tasso di impiego, anche i feedback da parte dei responsabili degli esercizi commerciali che ospitano i tirocini e il supporto educativo che viene dato a 360 gradi – sottolinea Sara Ombrini A&l di Società cooperativa sociale onlus, che si occupa del recluting e dell’accompagnamento dei gruppi -. Per la maggior parte, i ragazzi arrivano da percorsi di vita faticosi: provengono da altri Paesi, hanno abbandonato la scuola e hanno solo la licenza media, devono costruire il loro futuro in Italia”.

Il percorso formativo è articolato. Si inizia con 20 ore soft skills training: standing, risoluzione conflitti, relazioni, “fondamentali per quando saranno nel vero mondo del lavoro”. Poi ci sono le Academy che rappresentano il nucleo del progetto: i giovani vengono divisi in due gruppi, mixology e caffetteria, con un iter di specializzazione e acquisizione delle competenze tecniche. Si esce poi da scuola con i tirocini nei locali della provincia milanese (fino a oggi sono state coinvolte 50 attività) e, infine, l’eventuale inserimento lavorativo. La prima edizione su 20 partecipanti ne ha collocati 14, di cui 11 nella ristorazione.

L’edizione 2021 su 20 ragazzi ne ha occupati 16, di cui 13 settore ristorazione. A questa terza edizione sono state ammesse 30 persone: il 72% sono uomini, con una percentuale di donne che per la prima volta si attesta intorno al 30%, la maggioranza dei partecipanti è di origine straniera (80%), oltre un terzo vive in comunità alloggio (36%) e il 40% ha conseguito la terza media in Italia.

Elias Sfa ha iniziato a lavorare a 18 anni, mentre faceva ancora le serali, “senza avere in testa dove andare a parare. Ho fatto da addetto alla vigilanza, il magazziniere, il cameriere e quest’ultima esperienza mi aveva dato tanto dal punto di vista sociale. Poi si è interrotta a causa del Covid – racconta -. Questo è un settore che permette di unire l’utile al dilettevole. Dietro al bancone conosci altre persone e culture. Io sono marocchino, vorrei fare esperienza all'estero, anche con viaggi di lavoro per continuare nel settore”. Oggi Elias sta lavorando in un pub. “Ho iniziato due mesi fa il tirocinio e il mio sogno ha iniziato pian piano a realizzarsi”.

Olga Altukhova è arrivata dall’Ucraina e qui ha imparato anche l’italiano. “Sono arrivata con la guerra. Tutta la mia vita è cambiata. Ho visto questo progetto come una stella. Mi piace fare cocktail, lavorare sul banco. Ho iniziato il tirocinio in pub restaurant molto grande, dove faccio dai caffè ai drink. Ho già visto il posto dove sogno di essere tra 10 anni: ha un giardino bellissimo, si sperimenta tanta mixology e un giorno mi piacerebbe averlo”.