
I responsabili Coop e gli stakeholder
Milano, 8 ottobre 2016 - Un segno più sul bilancio, nonostante il 2015 sia stato per tutti l’ottavo anni di crisi, nuovi progetti. Ventisette anni fa veniva presentato il primo bilancio sociale di Coop Lombardia. Da allora, ogni anno, Coop mostra ai soci conti e obiettivi. Quest’anno, per la prima volta, nella scuola dei mestieri di via Palmanova, ha organizzato un evento pubblico per far parlare i numeri sì, ma soprattutto gli stakeholder. "Coop Lombardia ha chiuso un anno complesso come il 2015 con un utile netto di bilancio di 5,8 milioni di euro, migliorando il risultato dell’anno precedente", si legge nel bilancio. Razionalizzazione dei costi per far fronte al calo delle vendite, ma anche politiche di sviluppo e investimento nell’anno di Expo. E anche se le vendite non sono ancora sostenute dai consumi delle famiglie, la cooperativa ha scelto di tenere abbassati i prezzi di oltre duemila prodotti di largo consumo. Non solo.
"Negli ultimi anni si sono moltiplicate le attenzioni sul tema della Responsabilità Sociale di Impresa – ha sottolineato Daniela Preite, vice presidente di Coop Lombardia – con un notevole sviluppo in termini di ricerca teorica e applicata nel mondo universitario, insieme ad una serie di esperienze e di iniziative importanti nel mondo imprenditoriale. Alla Coop i valori etici, i principi di mutualità, solidarietà e responsabilità sociale sono costitutivi, quindi ci sentiamo direttamente coinvolti e impegnati nella ricerca e nella riflessione attorno a queste tematiche, anche per capire come possiamo giocare un ruolo innovativo e determinante, rispetto a bisogni e comportamenti che si modificano in continuazione". Così la parola è stata lasciata agli stakeholder. "Siamo contenti di aver potuto dire la nostra – ha sottolineato Andrea Poggio, di Legambiente – in passato ci sono state collaborazioni, come per la battaglia contro gli inquinanti nei prodotti o iniziative per il mercato green e biologico e, ancora, con “Puliamo il mondo”.
Guardando il futuro abbiamo davanti una sfida di dimensioni gigantesche ed epocali, dobbiamo cambiare stili di vita e comportamenti quotidiani per garantire ai nostri figli un futuro migliore. E noi crediamo nel cambiamento: non possiamo solo farlo con i gruppi di acquisto, che ben vengano; cercare di farlo con milioni di consumatori ha un impatto sociale diverso". L’obiettivo è anche rispondere alle esigenze del territorio e "alimentare eccellenze", come la Fondazione De Marchi, con la sua clinica pediatrica. "Negli anni con Coop abbiamo realizzato un parco giochi per i pazienti e grazie a una borsa di studio abbiamo stipendiato un medico epatologo – ricorda il direttore, Francesco Iandola –. Quello che chiediamo oggi è di raccontare chi siamo, dove vengono destinati i fondi, cosa facciamo per la città. Perché siamo nati grazie alla società civile, grazie ai filantropi milanesi, dal piccolo al grande, e grazie a loro continuiamo a essere un punto di riferimento per i bambini e le loro famiglie".
Un capitolo particolare del bilancio sociale è dedicato ai consumatori di domani. Coop è tra i soci fondatori di Pandora: "Da 20 anni ci occupiamo di consumo consapevole nelle scuole di tutta la regione Lombardia – spiega Daniela Faiferri, presidente dell’associazione –. Nel 2015 sono state coinvolti 902 classi, 1.800 insegnanti e 22.105 ragazzi, con laboratori didattici sul tema della cooperazione, del territorio e dell’alimentazione, contro lo spreco e sulla sostenibilità. Con questi percorsi cerchiamo di fare capire ai ragazzi che, in quanto consumatori, abbiamo un ruolo e possiamo scegliere. Diventando cittadini più consapevoli".