
Il Cda di Mediobanca ribadisce il no all'Opas di Mps
Milano, 4 settembre 2025 – Il Cda di Mediobanca prende atto dell'incremento dell'offerta di Mps ma ribadisce il suo no. “L'offerta risulta priva di razionale industriale nonché priva di convenienza per gli azionisti di Mediobanca” e il nuovo corrispettivo “non è di per sé sufficiente, anche alla luce dei rischi di dissinergie e di distruzione di valore che caratterizzano l'offerta a mutare la precedente valutazione di non congruità e inadeguatezza”. La valutazione è stata approvata a maggioranza dei presenti, con il voto contrario di Sandro Panizza e l'astensione del Vice presidente Sabrina Pucci.
Una posizione che ci si poteva attendere del Consiglio di amministrazione dell’istituto bancario di Piazzetta Cuccia. L’Opas (Offerta pubblica di acquisto e scambio) era stata già sonoramente bocciata dal Cda l’indomani dell’annuncio del tentativo di scalata da parte del Monte dei Paschi di Siena.
E nemmeno le rilevanti novità degli ultimi giorni (l’aumento dell’offerta di 0,9 euro ad azione; l’adesione di diversi azionisti di peso come la famiglia Benetton, la Delfin dei Del Vecchio e il Gruppo Caltagirone; e il superamento della soglia del 35% di conferimento di azioni raggiunta ieri) hanno cambiato la situazione nel board di Mediobanca.
E che l’aria non sarebbe cambiata a piazzetta Cuccia si era intuito sin dalla mattinata con i titoli di Mps e Mediobanca in forte ribasso sin dalle prime battute a Piazza Affari. Ciò nonostante le novità degli ultimi giorni.
Mercoledì infatti le adesioni all'Opas di Mps su Mediobanca avevano superato il 38,5%, oltre la soglia minima del 35% fissata dal Monte dei Paschi per il successo dell’operazione. Un risultato arrivato all’indomani del rilancio.
Il giorno prima infatti il Cda di Mps aveva deciso di aggiungere una componente in contanti di 0,9 euro ad azione alla sua offerta per Piazzetta Cuccia, mettendo sul piatto fino a 732 milioni di euro. Nelle ore successive erano arrivate diversi sì all’operazione. Ad aderire non sono stati solo gli azionisti di Piazzetta Cuccia che già martedì sera avevano fatto sapere di aver consegnato le azioni. Oltre a Edizione della famiglia Benetton con il 2,2%, al 2% dell'Enpam, l'ente di previdenza dei medici e degli odontoiatri, e all'1,1% della famiglia Tortora, altri investitori hanno apportato i loro pacchetti o sono in procinto di farlo. Si attende seguano i maggiori azionisti di Piazzetta Cuccia, la Delfin degli eredi Del Vecchio e il gruppo Caltagirone - entrambi presenti anche nel capitale di Siena - anche Enasarco, Cassa Forense, Unicredit, Anima, Amundi e il fondo Tages.
La scalata di Mps contina dunque a essere considerata ostile da parte del Cda di Mediobanca e il destino dell’operazione sarà, in ogni caso, deciso dagli azionisti. L’Offerta pubblica di acquisto e scambio si chiuderà l’8 settembre, con una appendice tra il 16 e il 22 settembre per effetto della già prevista riapertura dei termini.