Milano – Nuova giornata di pesanti vendite sulle Borse europee, trascinate al ribasso soprattutto dalle banche.
Dopo le turbolenze provocate dal fallimento di Silicon Valley Bank (Svb), a far tremare i polsi degli investitori sono state le notizie su Credit Suisse: il principale azionista, Saudi National Bank (Snb), ha detto che non fornirà ulteriore liquidità all'istituto. Così i titoli della banca elvetica sono arrivati a perdere fino al 30%, per poi risalire leggermente a -24%.
Intanto sale l'attesa per gli annunci che domani farà la Banca centrale europea, che secondo gli esperti dovrebbe alzare il costo del denaro di 50 punti base, al 3,5%. Saranno cruciali, inoltre, le parole della numero uno, Christine Lagarde, soprattutto alla luce della crisi di Svb e altri istituti.
Oggi Milano ha perso il 4,61%, accusando la performance peggiore d'Europa: bruciati oltre 27 miliardi di capitalizzazione (355 in tutta Europa). Gli investitori sono andati in cerca di porti sicuri, comprando a piene mani i titoli di stato. Così il rendimento del decennale italiano è sceso al 4,09% dal 4,3% della vigilia. Lo spread, però, è salito a 197,9 punti, risentendo dello shopping dei Bund tedeschi.
Piazza Affari ha pagato le vendite che si sono scatenate sulle banche: Unicredit è scivolata del 9%, Intesa Sanpaolo del 6,8%. Tra le big del listino male anche Eni (-5,60%) e Leonardo (-6,82%). Sono invece andate in controtendenza le Erg (+0,23%), festeggiando i conti e il piano industriale. Hanno guadagnato lo 0,38% anche le Terna, dopo la presentazione del piano di sviluppo, che prevede oltre 21 miliardi di investimenti in 10 anni. Su anche Campari (+0,5%).