
Annunci case in affitto
Milano, 12 ottobre 2023 – Cambiamenti nel mondo degli affitti di stanze in case in condivisione. Secondo un'analisi condotta dall'Ufficio Studi di Idealista, il portale immobiliare leader per sviluppo tecnologico in Italia, meno del 30% degli annunci di stanze in appartamenti condivisi specificano la preferenza per la coabitazione tra studenti. Questa tendenza riflette un mutamento significativo nel mercato degli affitti, con una crescente attenzione alle esigenze dei lavoratori.
Per realizzare questo report, Idealista ha analizzato gli annunci di appartamenti condivisi presenti sul portale nel mese di settembre 2023, utilizzando i filtri forniti dalla piattaforma e il volume di visite ricevute da questi annunci nello stesso periodo di tempo, con uno dei 3 filtri contrassegnati (studenti, lavoratori o indifferenti).
L’analisi
L'analisi ha rivelato che la composizione mista dei coinquilini è la più frequente, rappresentando il 44% del campione. Allo stesso tempo, il 28% degli annunci di stanze è rivolto ai soli studenti, mentre un altro 28% è rivolto ai lavoratori. La tendenza viene confermata anche sul fronte della domanda per questo tipo di soluzione abitativa pressoché equamente distribuita tra studenti (35%) e lavoratori (36%), mentre il 29% di chi cerca non manifesta preferenze.
Sul fronte dei prezzi, i dati mostrano una lieve disparità tra i canoni di affitto applicati agli studenti e quelli rivolti ai lavoratori, con una differenza minima di prezzo (pari al 3%). La media italiana vede i prezzi medi per gli studenti fissati a 380 euro, mentre per i lavoratori si attestano a 370 euro mensili.
“I dati confermano una realtà che vediamo da anni, ovvero la complessità dell’accesso all’abitazione di molti lavoratori, che li ha spinti verso appartamenti condivisi, raggiungendo il 50% della domanda di questo tipo di soluzioni. Allo stesso modo, in un contesto di tassi in aumento che rendono difficile l’acquisto, è molto probabile che questa tendenza aumenti nel medio termine e che la domanda di appartamenti condivisi da parte degli occupati superi di gran lunga il 50%, generando ulteriori tensioni sui prezzi”, ha affermato Vincenzo De Tommaso, Responsabile dell’Ufficio Studi di idealista.
Offerta
Nelle grandi città, la percentuale di stanze in affitto destinate agli studenti è addirittura inferiore alla media nazionale del 28%, con un’offerta che scende al 26% a Roma e addirittura al 24% a Milano. All’opposto, l’offerta per studenti risulta più elevata a Bologna e Messina (entrambe con il 44%), quindi Genova (42%), Torino (40%) e Napoli (38%). In questi centri c’è una netta maggioranza di camere per studenti. Cagliari invece è la città con la più alta percentuale di camere per lavoratori, poiché a loro è destinata il 46% dell'offerta. Seguono Firenze (38%), Bologna (37%), Roma (37%), quindi Bari e Palermo rispettivamente con il 35% e il 30% dell’offerta rivolta esclusivamente ai lavoratori. In tutti gli altri capoluoghi il peso delle stanze per i lavoratori è inferiore al 30%.
Domanda
Se come abbiamo visto la domanda di stanze in case in condivisione è oramai bilanciata tra studenti e lavoratori, tale domanda resta preponderante da parte della popolazione studentesca in capoluoghi come Venezia (57%) Torino e Genova (40%). Milano si attesta al 34%, Roma solo al 27%. All’opposto Cagliari (17%), Firenze (22%) e Palermo (24%) sono le tre città dell’analisi con meno domanda da parte degli studenti. La richiesta di stanze da parte dei giovani lavoratori supera quella studentesca in cinque città: Bologna (38%), Milano, Palermo e Messina (35%) e Firenze (27%). Reggio Calabria è in totale equilibrio, con il 28% della domanda proveniente da studenti e il 28% da lavoratori. I restati (8) centri vedono una maggioranza di richieste provenienti dagli studenti, con Venezia caso limite, dove praticamente non esiste un mercato di stanze per lavoratori.
Prezzi
Le differenze più significative emergono nelle singole città. A Bologna, ad esempio, le stanze destinate agli studenti risultano essere più costose del 15% rispetto a quelle offerte ai lavoratori, con una media di 550 euro per gli studenti e 470 euro per i lavoratori. Roma e Genova e seguono con sovrapprezzi rispettivamente del 7% e del 3% per gli studenti. In alcune città come Milano, Messina e Napoli, non vi è alcuna differenza di prezzo tra le case destinate agli studenti e quelle per i lavoratori. Al contrario, in sette città, tra cui Catania, Bari (- 9%), Cagliari, Reggio Calabria (-11%), Palermo (-12%), Torino (-20%) e Firenze (-26%), gli appartamenti in affitto per studenti risultano addirittura più convenienti rispetto a quelli destinati ai lavoratori. A Venezia, la scarsità di annunci per lavoratori non ha permesso di fare una comparazione tra i due filtri