MARIANNA VAZZANA
Cronaca

I mille volti delle truffe online, siti clonati e link-trappola da evitare: “Tentativi per 500 milioni di euro”

Incontro di formazione per i direttori degli uffici postali in modo che possano intervenire nei casi sospetti. Alessandra Maida, esperta anti-frode: “La fascia più colpita è degli over 45 ma il fenomeno tocca tutti”

Alessandra Maida, Fraud management nord ovest di Poste Italiane (Salmoirago)

Alessandra Maida, Fraud management nord ovest di Poste Italiane (Salmoirago)

Milano – “Non siamo in grado di consegnare il pacco a causa dell’indirizzo non valido. Modificare l’indirizzo per la consegna tempestiva”.

Il messaggio arriva sul cellulare da “posteinfo", scritto in minuscolo. E alla fine c’è un link su cui cliccare. Una trappola. Questo è solo uno dei tanti escamotage che i truffatori utilizzano per rubare dati e informazioni preziose, con l’obiettivo finale di succhiare soldi alle persone.

“I tentativi di frode on line sono in aumento, di pari passo con la crescita dell’uso del digitale” evidenzia Alessandra Maida, responsabile Fraud management nord ovest di Poste Italiane che ieri ha presieduto un incontro formativo rivolto a una cinquantina di direttori degli uffici postali della provincia di Milano e di Monza, insieme a rappresentanti della Polizia postale. “Un’azione di sensibilizzazione e formazione, perché riconoscere un tentativo di truffa è fondamentale per evitarla”. E di conseguenza per aiutare gli utenti.

Visto che è l’ufficio postale il primo luogo in cui i cittadini che sospettano di essere stati vittima di una frode – come quella citata all’inizio – si presentano. O almeno dovrebbero farlo, sempre. Lo sottolinea la stessa Maida. Intanto, come riconoscere un messaggio fake? “Ci sono elementi che devono subito insospettire. Il primo – sottolinea la referente anti frodi di Poste Italiane – è che il messaggio che arriva mette subito in allarme, avvisa di un problema. Quindi, secondo passo, invita a compiere immediatamente un’azione per rimediare. Generalmente cliccando su un link. Bisogna fare attenzione perché il mittente può apparire veritiero, per esempio Posteinfo. È successo anche a me di ricevere un messaggio: mi si avvisava di un ‘accesso anomalo’ dalla Grecia ma io ero in Italia. Naturalmente non ho cliccato sul link”.

E cliccando, cosa succede? “Si passa alla fase successiva di frode. Di solito si approda su un sito che sembra quello reale ma in realtà è un clone. Il cliente inserisce i suoi dati di accesso, i codici, spesso il numero di telefono... e tutto viene carpito”. Così “si viene contattati da un fantomatico call center. Chi parla si spaccia per un operatore dell’azienda “clonata“ e invita per qualche motivo a trasferire somme. Il mio consiglio è quello di non fare nulla, non cliccare neppure sul primo link. In caso di dubbi, andare subito all’ufficio postale più vicino. Dove campeggia uno slogan: ‘Il truffatore non può fare nulla senza di te’”.

Si può manifestare in più forme. Tra le tecniche, il messaggio in cui si avvisa la potenziale vittima di “aver ricevuto il suo curriculum”. Spopolano pure messaggi privati, sui social network, che invitavano a cliccare su un link per evitare la cancellazione del proprio profilo.

È facile cascare nella rete. L’82% delle frodi, rimarca Poste Italiane, avviene con sistemi di social engineering, quindi tramite telefonate, sms, messaggi su WhatsApp o altri social. “E sono le stesse vittime a “dare le chiavi“ ai truffatori. Nel 2024 – evidenzia Maida – il valore dei tentativi di frode ha raggiunto circa 500 milioni di euro. Il 74% viene bloccato prima di avere impatti economici sulle vittime e il 5% viene recuperato dopo la movimentazione”. E la velocità dell’intervento è fondamentale per poter bloccare le eventuali transazioni o le carte di credito compromesse.

Nei casi sospetti, il personale degli uffici postali si può rivolgere ai due centri dedicati alla prevenzione delle frodi, il Fraud Prevention Center di Roma e il Centro di Monitoraggio Frodi di Torino. I due centri, che impiegano più di 100 addetti, sono attivi h24 a garanzia della sicurezza di tutte le operazioni compiute online e negli oltre 1.900 uffici postali lombardi e in generale nei quasi 13mila uffici postali d’Italia. Questi servizi hanno l’obiettivo di vigilare sulla sicurezza delle transazioni compiute negli uffici postali e online, attraverso le carte di pagamento e non solo.

Si aggiungono poi i quattro centri di monitoraggio a Roma, Milano, Genova e Napoli, operativi h24 nella vigilanza di 13mila siti aziendali. “Rispetto allo scorso anno, negli uffici postali sono state sventate più truffe: il calo è del 63%”, conclude Maida.