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A Milano il 40% del reddito sparisce nell’affitto: “Nel 2025 è meglio comprare”

Mentre lo sforzo per l’affitto di una casa aumenta, scende quello per l’acquisto: “Ci aspettiamo che questo cambiamento contribuisca a frenare l’impennata dei canoni”.

Mentre lo sforzo per l’affitto di una casa aumenta, scende quello per l’acquisto

Mentre lo sforzo per l’affitto di una casa aumenta, scende quello per l’acquisto

Milano – Affittare una casa è sempre più impegnativo: questo vale tanto in Italia quanto, più localmente, a Milano. Nel capoluogo lombardo circa il 40 per reddito familiare è impegnato nel pagamento del canone. Percentuali più alte si trovano solo a Firenze (48 per cento), Napoli (47), Roma e Venezia (41). A rivelarlo è una ricerca condotta nel 2024 dal portale immobiliare Idealista basandosi sul mercato dei trilocali.

E mentre lo sforzo per l’affitto di una casa aumenta, scende quello per l’acquisto. E Milano è la città d’Italia dove è diminuito di più: il 7 per cento in meno in un anno. La quota annua del reddito netto di un nucleo familiare milanese destinata al pagamento di un mutuo “tipico” è del 33 per cento, inferiore a quello dell’affitto. In altre parole: piuttosto che stare in affitto, conviene comprare.

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Come siamo arrivati a questa situazione? Lo spiegano gli esperti: “Molti inquilini, di fronte a condizioni sfavorevoli per l’acquisto, hanno preferito rimanere nelle abitazioni in affitto in attesa di condizioni migliori, bloccando così la normale circolazione dell’offerta immobiliare”, spiega Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’Ufficio studi di idealista.

“I mercati delle compravendite e degli affitti – aggiunge – sono strettamente legati. Entrambi hanno vissuto un periodo di stagnazione, causato dall’aumento dei tassi d’interesse e dall’aumento dei canoni di affitto”. Tuttavia, la recente riduzione dei tassi da parte della Banca centrale europea “ha dato nuova spinta al mercato delle compravendite, riducendo lo sforzo economico per acquistare casa. Ci aspettiamo che questo cambiamento, insieme all’aumento dell’offerta di abitazioni in affitto, già visibile negli ultimi mesi, contribuisca a frenare l’aumento dei canoni”.