
Ascopiave, il direttore generale Roberto Gumirato e il presidente Fulvio Zugno
Milano, 12 luglio 2016 - Questo matrimonio s’ha da fare. Aeb-Gelsia e Ascopiave, rispettivamente multiutility brianzola e trevigiana, oggi hanno siglato l’intesa per un’aggregazione. Come anticipato dal Giorno, proprio la società veneta, un gruppo da 1,5 milioni di clienti serviti tra Veneto, Friuli, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna e Piemonte, era apparsa il partner giusto per il piano di crescita di Aeb-Gelsia. La società, controllata dal Comune di Seregno con il 71% delle quote della holding finanziaria, a inizio aprile si era trovata davanti a un bivio per non finire nella rete del decreto Mania, che obbliga le municipalizzate «piccole» a unioni: o quotarsi in Borsa o convolare di propria volontà a nozze. E proprio il nome di Ascopiave risultava al Giorno come il più accreditato. Così è stato. Come scrivono le due società in un comunicato congiunto, l’accordo siglato oggi è «finalizzato all’aggregazione delle proprie attività sia di vendita che di distribuzione di gas ed energia, con ambito territoriale focalizzato in Lombardia, ma estendibile anche ad altre realtà territoriali». «L’accordo – si legge ancora -, che prevede un periodo di esclusiva reciproca nelle trattative fissato al 31 ottobre 2016, definisce le ipotesi di riferimento, gli approfondimenti e il percorso che le parti intraprenderanno per perfezionare l’operazione di aggregazione entro la fine dell’anno».
E peraltro proprio le nozze con Ascopiave potrebbero essere per Aeb-Gelsia il viatico verso piazza Affari, dove i colleghi veneti sono già quotati. Con 200 Comuni serviti, 8.600 chilometri di rete e 581 milioni di euro di ricavi consolidati nel 2015, Ascopiave è uno dei big nel settore delle multiutility italiane. E Aeb-Gelsia ha ambizioni. Lo aveva indicato proprio l’esecutivo del presidente Alessandro Boneschi: la società ha il peso per poter giocare in attacco, per questo l’obiettivo è un’aggregazione che allarghi il raggio di azione della compagnia, che oggi serve 25 Comuni tra le province di Monza, Milano e Como, ha 1.800 chilometri di reti gas per la distribuzione e ha chiuso il 2015 con 242 milioni di euro di ricavi. «In caso di conclusione positiva del percorso – spiega il presidente di Ascopiave Fulvio Zugno – l’aggregazione consentirebbe la creazione di un nuovo soggetto che potrebbe giocare un ruolo di primaria importanza nel mercato, con particolare riferimento al territorio lombardo». Per Boneschi, è «possibile creare le condizioni per realizzare un progetto aggregativo che sappia garantire la crescita delle nostre realtà industriali».
«E’ un progetto importante –puntualizza il presidente di Gelsia, Francesco Giordano – la cui realizzazione consentira` al nostro Gruppo di valorizzare, sia in termini di professionalita` che di risultati economici, il patrimonio industriale rappresentato dalla nostra societa` di vendita». «L’esito positivo di questo progetto - commenta il Presidente di RetiPiu` Mario Carlo Novara – oltre a consolidare la presenza del Gruppo Aeb-Gelsia nel settore della distribuzione, rafforzerebbe le nostre possibilita` per un’ulteriore espansione aziendale in occasione delle imminenti gare d’ambito, con indubbie ricadute positive per il nostro territorio». Lo scenario alle porte, infatti, è quello delle nuove gare gas, che premiano propri i gruppi più grandi. La partita è aperta.