R.M.
Cultura e Spettacoli

Valerio Adami, a Palazzo Reale una mostra per celebrare i 75 anni di carriera. Disegno, viaggi e filosofia: la Pop art diventa classica

Milano, la grande antologica su uno dei maestri della pittura italiana dal 17 luglio al 22 settembre

I colori di Valerio Adami

Milano – Una grande mostra per celebrare i 65 anni di carriera di Valerio Adami, uno dei maggiori artisti italiani del Dopoguerra. Si intitola “Valerio Adami, pittore di idee“ l’antologica che verrà allestita a Palazzo Reale dal 17 luglio al 22 settembre. La mostra , curata da Marco Meneguzzo, con il coordinamento di Valeria Cantoni Mamiani, presidente dell’Archivio Valerio Adami, presenta oltre settanta grandi quadri e circa cinquanta disegni, dal 1957 al 2023, tra i più significativi dell’opera del Maestro.

Pittore stimato in tutto il mondo, Valerio Adami incarna l’idea dell’artista internazionale e aperto a tutte le suggestioni derivate da altri linguaggi, come la letteratura, la filosofia e la musica.

Formatosi a Brera con Achille Funi, Valerio Adami (Bologna 1935) ha infatti da subito compreso l’importanza di frequentare un ambiente internazionale. I suoi viaggi, sempre in compagnia della moglie Camilla Cantoni Mamiani, iniziati con il tradizionale “pellegrinaggio” a Parigi da giovanissimo, non sono mai terminati: Londra, New York, Città del Messico, Atene, Cuba, l`India, Caracas, Milano, ma soprattutto Parigi e Meina (sulle sponde del Lago Maggiore, sua attuale abitazione, in cui si trasferiva tutte le estati) sono solo alcuni dei suoi luoghi d’elezione.

Luoghi in cui Adami si stabiliva, spesso aprendo un atelier, per il tempo necessario per lasciarsi contaminare dalla cultura del posto, grazie anche a incontri personali con scrittori, musicisti e intellettuali. La pittura di Adami, spesso su grandi formati, già dalla metà degli anni Sessanta è inconfondibile grazie all’incontro tra i segni distintivi della pop art, e il riferimento costante alla tradizione e al classicismo che narra miti e leggende, in un’epoca in cui prevalevano l’Astrattismo, l’Arte Povera e il Concettuale. Nonostante Adami sia noto per il cromatismo acceso delle sue narrazioni, è il disegno la vera chiave di lettura, il punto di partenza di ogni suo quadro, il centro del suo pensare l’arte, il "nulla dies sine linea", perché consente di comprendere appieno il rapporto tra idea, soggetto, narrazione, parola, che poi esplode nella pittura. Un “Pittore di Idee”, dunque, come recita il sottotitolo dell`esposizione, che mostra nelle opere come si possa essere al contempo artisti e intellettuali.

La mostra è anche l’occasione per far conoscere il lavoro dell’Archivio Valerio Adami, nato nel 2021 in seno alla famiglia, che persegue gli scopi di valorizzare, conservare, promuovere e tutelare l’opera di Valerio Adami, facendo ricerca su tutto ciò che riguarda il lavoro e la vita del maestro. In mostra anche il documentario “Valerio Adami. Il pittore di poesie”, prodotto da Artery Film, per la regia di Matteo Mavero, con la partecipazione dello stesso Valerio Adami e di amici filosofi e artisti.