Torna Miart, la fiera di arte moderna e contemporanea. Ecco le chicche da non perdere

Da oggi a domenica spazio al pubblico affamato di arte e ai collezionisti a caccia di pezzi rari.

Uno degli stand di Miart

Uno degli stand di Miart

Milano – “Siamo riusciti a riportare le grandi gallerie internazionali, a ricostruire la fiducia in questa manifestazione e nella città che ci ospita e alla quale dobbiamo tutto". A dirlo è Nicola Ricciardi, direttore artistico di Miart, la fiera moderna e contemporanea organizzata da Fiera Milano che da oggi sino a domenica accoglierà il pubblico affamato di arte e i collezionisti a caccia di pezzi rari. L’arte come cura e qui a Miart, dopo gli anni pandemici "per la prima volta nei miei tre anni di direzione di Miart - dice Ricciardi - sento un’energia e una positività diffusa dentro e fuori dalla fiera. Anche se i conti si fanno alla fine, la sensazione è quella che partiamo con il piede giusto".

Intanto perché la fiera "cresce" fuori dal suo ambito per innervarsi nelle istituzioni culturali cittadine con collaborazioni importanti, come ad esempio con il museo del ’900 (domani ingresso gratis), per una "restituzione pubblica". Sinergie che sono evidenti anche con il ricco palinsesto cittadino di Artweek, e importanti mostre come la personale dell’artista belga Ann Veronica Janssens da Pirelli HangarBicocca o Candice Lin | Premio Arnaldo Pomodoro per la Scultura alla GAM Galleria d’Arte Moderna. Tornando a Miart, l’offerta è ampia e di grande qualità, ci sono 169 gallerie (il 40% arrivano dall’estero) ed è cresciuto lo spessore dei progetti. Così alcuni stand presentano "delle piccole mostre", dove si mescola il contemporaneo con il moderno, chicche da non perdere, come da Andrew Kreps Gallery di New York dove le opere dell’artista belga Bendt Eyckermans dialogano con opere di Fausto Melotti e Lucio Fontana. Ma anche Francesca Kaufmann presenta un wall paper di Andrea Hamilton che fa da sfondo ad opere di Adrian Paci mentre Galerie Lelong oltre a Kiki Smith ed Etel Adnan espone i lavori di David Hockeney, in particolare un tappeto riprodotto in pochi esemplari.

Fra le gallerie milanesi resta tappa obbligata Lia Rumma, BottegaAntica mentre da EdiGallery si può ammirare (non è proprio alla portata di tutte le tasche) un disegno di Egon Schiele del 1912. Miart appare rinnovata, ed è bello ritrovare proprio all’ingresso la sezione Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini e dedicata a 26 giovani gallerie.

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