REDAZIONE MILANO

La ruota, che opera d’arte. All’Hangar Bicocca un trittico firmato Pirelli

La creatività e l'impresa. «La street art si sviluppa nelle strade, come noi viviamo sulla strada, anzi, lo pneumatico è l’unico pezzo di un’auto che tocca la strada». di Gian Marco Walch

Presentazione Hangar Bicocca, Christian Omodeo, Achille Bonito Oliva, Marina zumi, Dome, Alex Luka

Milano, 25 febbraio 2015 - È senz'altro rimasto nella memoria di molti lo spot tv uscito nel 1994 in cui Carl Lewis, lo scultoreo «figlio del vento», si preparava a bruciare i cento metri su vezzose scarpine dai tacchi a spillo. E lo slogan «La potenza è nulla senza il controllo». Merito di Pirelli, quel filmato. Un’impresa che per promuovere i suoi prodotti ha sempre, praticamente dalla nascita, nel 1872, investito nella comunicazione. «Non per mecenatismo - ha sottolineato ieri mattina Marco Tronchetti Provera, di Pirelli presidente e Ceo -, ma perchè il rapporto fra arte e ricerca industriale è un dialogo facile, tanto un’opera quanto uno pneumatico sono il risultato di una fatica appassionata». Negli immensi spazi di Hangar Bicocca, alle spalle le splendide torri di Kiefer, Tronchetti Provera ha così motivato le illustrazioni dell’ultimo bilancio, quello finanziario, ricco, «sin troppo», di numeri: le creazioni di tre capifila della street art, il tedesco Christian Kramerla brasiliana di nascita argentina Marina Zumi. Creazioni che traggono ispirazione dalla forma eterna della ruota: «La street art si sviluppa nelle strade, come noi viviamo sulla strada, anzi, lo pneumatico è l’unico pezzo di un’auto che tocca la strada».

Gli artisti di strada costituiscono una comunità un po’ fisica un po’ virtuale, naturalmente ognuno, almeno i migliori, con la propria estetica. Come raccontano le tre facce del tronco di piramide, alto cinque metri, in mostra, per le cure di Christian Omodeo, all’Hangar da domani a sabato: il romantico teatro d’ombre di Dome, l’astrazione geometrica di Luka, la speranzosa aurora boreale di Zumi. In ogni immagine, decisiva la presenza di una ruota. «Fondamento del nomadismo che caratterizza tutta l’arte occidentale - ha spiegato Achille Bonito Oliva in un succinto ma succoso riassunto di storia dell’arte -: dalle due sole dimensioni del gotico all’esplorazione prospettica dello spazio all’esigenza di indagare il tempo. Come insegnava già Leonardo, la pittura è “cosa mentale”. E la ruota, vedi Duchamp, nell’arte occupa un posto centrale». Come l’arte recita un ruolo di rilievo nella comunicazione Pirelli. Dai maestri della grafica, agli inizi del secolo Dudovich e Cappiello, nella seconda metà Munari, Norda, Mendini, ai fotografi e registi, Mulas, Basilico, Soldini. Ai pittori tout court, anche Guttuso, autore nel ’61 del mosaico «La ricerca scientifica». Ora agli street artist.

Hangar Bicocca, Milano, via Chiese 2. Da domani a sabato. Info: 02.66111573.