Osho, un romano conquista Milano: "Ho la sindrome dell’impostore"

Pienone al Teatro Manzoni, icona meneghina. "Sono diventato un fenomeno web per caso. Il colpo di fulmine quando ho notato che il santone aveva una faccia del tipico romano..."

Osho, ovvero Federico Palmaroli

Osho, ovvero Federico Palmaroli

Standing ovation finale e un teatro Manzoni quasi tutto esaurito al suo debutto assoluto a Milano. Lo spettacolo messo in scena lunedì sera 6 marzo da Federico Palmaroli, l’artista che si cela dietro la pagina facebook #lepiùbellefrasidiosho da oltre un milione di follower e le vignette satiriche che avevano come soggetto parlante il santone spirituale, ha sorpreso tutti, persino lo stesso autore romano (doc è dire poco...) che a fine show è stato raggiunto da decine di spettatori in cerca di una foto o di un autografo da imprimere su uno dei tanti libri irriverenti che portano la sua firma.

Forza del successo su Internet. Diventato ormai solido e virtuale. Non solo da Roma in giù, a giudicare dal numero dei fan milanesi. "Avevo un po’ di timore – confessa Palmaroli – ma l’accoglienza del pubblico milanese mi ha aiutato. Ogni volta che sono su un palcoscenico trovo nuove ispirazioni e capisco come migliorare il mio lavoro. Io per esempio sono consapevole di avere la sindrome dell’impostore come se volessi sbrigarmi nella mia esibizione per non tediare il pubblico. È un aspetto della mia personalità che devo limare", sorride il comico, scrittore e autore di 49 anni.

Quando ha capito che con la sua ironia avrebbe potuto riempire i teatri di tutta Italia?

"Penso di avere sempre avuto una vena satirica e ironica, i social mi hanno solo permesso di poter arrivare ad una platea più ampia. Nel 2015 quasi per caso notai che le massime di questo famoso maestro spirituale, Osho, erano pubblicate su tutti i social e guardandolo mi è venuta un’illuminazione. Tra me e me, pensai: “La sua mimica facciale ha una connotazione troppo romanesca”. Così ho provato a mettergli in bocca tutti quei

luoghi comuni e il tipico linguaggio di strada che si parla a Roma e, senza che nemmeno me ne accorgessi, la pagina facebook #lepiùbellefrasidiosho è diventata virale. Era una sorta di Pippo Baudo, piaceva a tutti. Oggi i protagonisti delle mie vignette satiriche sono politici, personaggi dell’attualità ma anche religiosi: l’idea è quella raccontare un tema politico attraverso un’analogia con ciò che potrebbe accadere ad ognuno di noi nella realtà quotidiana. Diciamo che poi anche “il fattore C“ (fortuna, in altri termini...) ha fatto la differenza".

Ci fa un esempio del suo modo di fare satira?

"Mi viene in mente quando due anni fa Donald Trump perse le elezioni negli Stati Uniti e cercò in tutti i modi di rimanere alla Casa Bianca, non riconoscendo la vittoria del successore Joe Biden. La sua ostinazione, unita al fatto che stavamo parlando di un personaggio già di per sé controverso, mi fece venire in mente l’analogia con una persona sfrattata che cerca di difendersi: “C’è un mio amico vigile che dice che un anziano non può essere cacciato di casa”".

E quale tipo di artista dello humor è Federico Palmaroli?

"Io mi considero un battutista. Nel mio modo di far ridere c’è l’influenza di tutti i grandi comici romani a partire da Alberto Sordi, il cui spirito deriva proprio dal suo essere originario di Roma, però io non sono uno che studia. Al contrario sono diventato incomprensibilmente oggetto di studio – ride di gusto –. Mi hanno invitato più volte nelle università per spiegare la mia personale forma di comunicazione. Il concept è: “Sali sul palco e facci ridere”. Mi occupo di un sacco di cose, faccio quello che mi piace. L’anno scorso su RaiPlay è uscita la serie “Il Santone” che si basa proprio sul personaggio di Osho. Poi arriverò un giorno in cui magari mi stuferò...".

Dica la verità: con la satira politica quanti personaggi noti e importanti ha già fatto arrabbiare?

"Non so ancora se prenderla come una nota positiva, ma in generale tutti i politici mi hanno sempre apprezzato: durante il Governo Gentiloni sono stato addirittura invitato dall’ex premier che si è congratulato con me. Al massimo, posso dire che qualcuno rimane indifferente, ma nessuno si è mai arrabbiato davvero. L’ex ministro all’Istruzione Valeria Fedeli s’ammazzava di risate, certo è che si deve avere una buona dose di autoironia. Con la presidente Meloni nemmeno te lo sto’ a dire, siamo molto amici".

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