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Morto a Milano il regista Filippo Crivelli, premiato con l'Ambrogino d'Oro nel 2018

Avrebbe compiuto 93 anni a marzo. Nella lunga carriera ha lavorato anche con Zeffirelli, Visconti, Antonioni

Filippo Crivelli

Milano, 6 febbraio 2022 - Lutto nel mondo della cultura e dello spettacolo. È morto ieri a Milano il regista Filippo Crivelli. A dare la notizia è stata la stessa famiglia. Crivelli avrebbe compiuto 93 anni il 27 marzo prossimo e in primavera avrebbe riportato in scena a Napoli un Barbiere di Siviglia, nella versione da lui diretta anni fa, sempre al San Carlo. Nella sua lunga ed eclettica carriera ha diretto opere di prosa, liriche, musical e operette. Tra i numerosi riconoscimenti, l'Ambrogino d'oro, conferitogli nel 2018. Il suo repertorio include centinaia di titoli, tra cui anche "Milanin Milanon" nelle sue 5 edizioni, "Bella Ciao" e l'Orestea di Gibellina di Emilio Isgrò. La sua umanità è testimoniata dalle parole di chi l'ha conosciuto e ha lavorato con lui. "Ti ringrazio perché non mi hai solo insegnato: mi hai voluto bene. Addio" ha twittato il baritono Alfonso Antoniozzi.

Il suo addio sui social

Il suo congedo, con i ringraziamenti a chi si è preso cura di lui, è apparso stamane sul suo profilo Facebook. "(Buon)giorno a tutti. Questo è il mio ultimo saluto - seppur per interposta nipote Giulia (considerate lei responsabile della scelta delle parole!) - si legge - Non sono più con voi su questa terra, l'ho lasciata in silenzio e serenità, credetemi. Starò bene, i miei gatti staranno bene".

Gli esordi e la carriera

Nato a Milano nel 1928, Crivelli, soprannominato Pippo, si è iscritto al liceo Parini, e poi a Lettere alla Statale. In contemporanea ha portato avanti anche gli studi di pianoforte. Nel 1953, dopo aver diretto uno spettacolo di beneficenza al Piccolo Teatro, decise di abbandonare università e conservatorio e darsi al teatro 'vero'. Così è iniziato il suo percorso artistico formandosi alla scuola di grandi nomi: ha lavorato come assistente alla regia alla Scala con Tatjana Pavlova e Franco Zeffirelli e in teatro con Luchino Visconti e Michelangelo Antonioni.  Ha curato il balletto Excelsior con Carla Fracci, ha avuto un lungo sodalizio con Milva a cominciare dal Diario dell'assassinata alla Scala fino al Live al teatro parigino Bouffes du Nord, che ha segnato l'inizio della sua collaborazione con Astor Piazzolla, a cui è seguita la tournée in mezzo mondo. Ha lavorato con Maria Callas, con Renata Tebaldi, con Alfredo Kraus, Di Stefano, con Valentina Cortese, che gli fece conoscere Giorgio Strehler, e persino con Renato Guttuso quando nel 1963 per il 150enario verdiano ha allestito al Regio di Parma Luisa Miller, Un giorno di Regno, e Macbeth con scene e costumi appositamente creati dal pittore siciliano.