L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Lettura"

Hanno scritto per noi, tra gli altri, Andrea Bocelli, Giorgio Armani, Giovanni Malagò, Ettore Messina, Elio Franzini e Gianni Canova

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 23 aprile 2020 - Una parola al giorno per trenta giorni, un mese di riflessioni e pensieri che andranno a costruire una "letteratura del ricordo". È l’invito che Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, lancia ai lettori in collaborazione con Il Giorno. Il drammaturgo propone una parola di stretta attualità legata al Covid-19, invitando i lettori a scrivere un breve pensiero (600-700 battute) in merito. Le riflessioni, da inviare all’indirizzo mail redazione.internet@ilgiorno.net, saranno pubblicate online e contribuiranno a costruire una memoria collettiva di com’erano la Lombardia e l’Italia ai tempi del coronavirus, accanto ai contributi che di giorno in giorno manderanno alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo.

La parola odierna è LETTURA. Fino ad ora hanno scritto per noi:Giorgio Armani, Andrea Bocelli, Salvatore Veca, Ornella Vanoni, Dan Peterson, Antonella Boralevi, Quirino Principe, Gabriele Lavia, Laura Valente, Maria Rita Parsi, Gianni Canova, Gianni Quillico, Silvia Pascale, Stefano Bruno Galli, Edoardo Zanon, Fabio Scotto, Gilda Bojardi, Ico Migliore, Marconcini Alberto, Roberta Pelachin, Rosario Pavia, Ettore Messina, Giovanni Gastel, Edoardo Boncinelli, Giulia Carli, Pino Farinotti, Stefano Boldorini, Alberto Mattioli, Alberto Uva, Alessandra Miorin, Roberto Cacciapaglia, Sabrina Sigon, Angelo Argento, Anna Maria Cisint, Ilaria Guidantoni, Ivano Giulio Parasacco, Lavinia Colonna Preti, Letizia Moratti, Massimo G. Cerutti, Paolo Del Brocco, Pierluigi Biondi, Jacopo Rampini, Roberto Zecchino, Carlo Robiglio, Salvatore Carrubba, Corrado Sforza Fogliani, Giulio Giorello, Lorenzo Maggi, Alessandro Daniele, Alberto Mingardi, Monica Stefinlongo, Cesare Balbo, Elena D'Incerti, Giuseppe Mojana, Giulia Malaspina, Marco Nereo Rotelli, Michela Lucenti, Silvano Petrosino, Alessandra Marzari, Ariane, Deborah Cocco, Filippo Del Corno, Michele, Alessandro Pancotti, Maria Giulia Comolli, Franco Masanti, Alessandro Gabrielli, Girolamo Sirchia, Santo Rullo, Alessandro Daniele, Dori Ghezzi, Katia da Ros, Antonio Francesco Pollice, Maria Pia Ciaccio, Red Canzian, Cristina Veronese, Barbara Dei Rossi, Paolo Coppo, Carolina Labadini Mosti, Spartaco Rizzo, Roberta Usardi, Claudio Formisano, Roberto Rinaldi, Alberto Marconcini, Ilaria Massi, Giuseppe, studente di filosofia all'università Vita-Salute San Raffaele, Cristina Settanni, Cristina Salvador, Carmen, Alex Salmini, Eugenio Astorino Tutoli, Sofia Aloi, Lory, Cristina Barletta, Rosanna Calò, Graziano Camanzi, Raffaella, Miriam Merlo, Clara Canna, Riccardo, Fabrizio Gramigni, Luciano Vacca, Giorgio Piccaia, Elio Franzini

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Abbiamo sempre creduto che la lettura fosse un'attività silenziosa e solitaria, minacciata dal frastuono delle moltitudini. Poi arrivano giorni come questi e capisci che, per dare un senso alla lettura, la sua solitudine e il suo silenzio hanno un vitale bisogno del rumore del mondo da mettere a tacere.

Antonio Scurati, scrittore

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Oggi è la Giornata Mondiale della Lettura. Probabilmente dal punto di vista personale quella che apprezzo di più è quella di Woody Allen, che alla domanda del perché ritenesse importante leggere e quindi per quale motivo leggesse, rispose molto semplicemente “Leggo per legittima difesa.” Se ci pensate è uno dei motivi fondamentali per approcciarsi alla lettura fin da piccoli, quello di costruire le proprie difese nei confronti di chi fa leva  sull'ignoranza, di chi fa leva sulla mancata conoscenza, di chi vuole diffondere fake news, di chi vuole ingannarvi. Ma leggere è importante per molti altri motivi, perché ampia la propria conoscenza personale, permettendo di poter così arricchire anche la società in cui viviamo. Allarga gli orizzonti, apre la mente, permette di rafforzare le proprie idee confrontandosi con autori che probabilmente le esprimono meglio, oppure di metterle in discussione sfidandole affrontando persone che la pensano esattamente all'opposto di come la pensiamo noi, dandoci quindi la possibilità di cambiare idea. Aumenta, con un’espressione che a me non piace molto ma che è molto efficace, il capitale umano delle persone, che quindi diventano maggiormente spendibili sul mercato del lavoro. E' divertente, è rilassante, essendo un ottimo modo di passare il tempo libero.  E’ un vero e proprio viaggio, senza muoversi dalla propria poltrona preferita, dalla propria panchina preferita, dal proprio divano preferito, dal proprio muretto preferito, insomma da dovunque voi amiate sfogliare le pagine di un libro in quel vero e proprio viaggio nella conoscenza che è la lettura. E’ un passatempo che è alla portata di tutti, perché i libri hanno un prezzo assolutamente accessibile e se non lo fosse esistono le biblioteche, veri e propri luoghi di custodia della conoscenza nell'arco dei secoli che viene costantemente tramandata alle successive generazioni. Crea fondamentalmente uno spirito critico e permette quindi di riuscire ad affrontare le informazioni sapendole vagliare, perché porta alla costruzione di una vera e propria forma mentis particolare. Insomma leggere rende le persone dei cittadini migliori e quindi, parafrasando un vecchio slogan pubblicitario oserei dire: “Cosa vuoi più dalla vita? Un Buon Libro"; e, statene certi, #andràtuttobene. Buona lettura a tutti.

Lorenzo Maggi, Vicesindaco di Lodi

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Lettura, ti ho scoperta tardi, nell’adolescenza grazie a un libro prestatomi da mio padre, Feria d’agosto di Cesare Pavese, ché prima troppa era la brama di dire, di inventare storie. Quell’incontro è stato determinante nella mia vita. Se dovessi scegliere cosa portare su un’isola deserta penserei a carta e penna e a un libro così lungo e difficile da occuparmi tutto il tempo a disposizione e, oggi, naturalmente anche un telefono, un videotelefono nel confinamento…ma in fondo sono tutti oggetti per leggere. Chi ama leggere non è mai solo e viaggia, attraversando il tempo e lo spazio, mondi diversi; non solo, ma la rete dei libri è forte. Chi legge insieme, chi è legato dalla catena dei libri spesso instaura amicizie profonde e durature. I miei libri sono ‘maltrattati’, vissuti, pieni di annotazioni e postille e sono naturalmente quasi sempre di carta. La stessa azione di leggere, ad alta voce, è di per sé foriera di un incontro. Riscopriamo la poesia nata nella solitudine dell’intimità per essere declamata, le favole che si formano da una tradizione orale – nell’Armenia il patrimonio del racconto si sviluppa nelle cucine – e la Parola della lectio medioevale. La ‘contemplazione’ della parola scritta è un passo importante nello studio delle lingue, leggere e rileggere anche senza capire. A poco a poco la ruminatio porta luce. 

Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice del Mediterraneo

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Guardo con gli occhi della lettura la mia vita scorrere nella banalità del tempo senza fine con l'aria che entra nel mio cervello e mi dice: Perché sai ancora leggere? Sospeso nell’aria viaggi senza volto e penetri con mani nel corpo singolo in assenza d’equilibrio e sempre in movimento aleggi nelle città e piazze deserte ti incontro a tutte le ore rubi il tempo alla vita e fai scuola a noi bambini nella storia surreale invisibile e nella paura  d’accoglienza tutto regoli e disponi di me di noi identificati svelati scopriti verso l’umanità e ti vinceremo con ricerca in partenza e la compagnia non sarà rischio e dacci il nostro pane quotidiano nella lettura. Giorgio Piccaia, artista

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Bussero (Milano). 23 aprile 2021 (Un anno dopo) Mi ricordo un anno fa quando la nostra attenzione fu completamente monopolizzata da un infido, terribile e sconosciuto virus, che attentò alla salute dei nostri polmoni, cercando di ridurne drammaticamente le capacità respiratorie. Inizialmente fu uno tsunami, che non riuscimmo ad arginare. Chiusi per paura nelle nostre case, avevamo però tempo per essere costantemente aggiornati sull’evolversi della situazione. La totale ignoranza sul suo comportamento lentamente si tramutò in conoscenza grazie agli studi serrati ed alle esperienze sul campo dei vari specialisti. L’ acquisizione progressiva di conoscenza su questo nemico , attraverso la lettura di tutta l’informazione cartacea e on-line su di lui, ci aiutò a capire le ragioni per le limitazioni alla nostra libertà di movimento e a dare spiegazioni all’ incessante richiesta di stare a casa, che arrivava dalle nostre autorità. Il continuo parlare , leggere ed ascoltare del comportamento del virus e dei suoi possibili effetti letali contribuì però a creare un clima angosciante all’interno delle case. Ricordo che sentii l’esigenza di isolarmi, di staccare da quell’atmosfera un po’ pesante e mi decisi a dare inizio alla lettura di quei quattro libri, che si erano accumulati sul mio comodino, ma avevo lasciato da tempo , solo a prendere polvere. Libri di storia e sociologia che avevo scelto con cura in base ai miei interessi ed a recensioni positive che avevo letto. Li divorai ad una velocità di lettura per me inusuale. Mi diedero spunti di conversazione, riflessione ed in un certo senso di conforto in quel periodo totalizzante da virus. Ad un anno di distanza, sono tornato al mio piccolo rito mattutino della colazione al bar. Dopo aver acquistato la copia cartacea dei miei due quotidiani preferiti all’edicola di Giordano, posso sfogliarli , guardare i titoli e leggere gli articoli, gustandomi la pasta frolla ad “S”, che ho inzuppato nel cappuccino. Lo so, è da maleducati farlo, ma cerco di attuarlo non visto, un po’ di nascosto. Una piccola maleducazione, che non crea danni agli altri e mi dà uno dei piccoli piaceri della vita, semplici ma imprescindibili.

Roberto Rinaldi

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La parola scritta scorticata dalla frenesia, la pagina rubata alla fretta, il libro lasciato aperto sul cuscino per colpa della stanchezza che fa chiudere gli occhi e non fa spegnere la luce: si sono trasformati in appuntamenti fissi e finalmente distesi. C’è tempo per leggere bene. Non solo i manuali scolastici, non solo i temi degli studenti, non solo gli articoli di fondo pungenti e rabbiosi del giornale di destra e di quello di sinistra. No: proprio la pila dei libri che il tempo ha lasciato accumulati sul comodino, sulla scrivania, sul tavolino del soggiorno. Vari come la curiosità: l’introduzione di Alice alla fisica quantistica che pazienza se non la capirai mai; l’Islanda segreta e pazienza se non ci andrai come volevi; le lettere di don Milani e pazienza (mica tanto) se la scuola che lui sognava rimane a oggi lettera morta; il romanzetto giocoso di una casalinga insoddisfatta e pazienza se vorresti essere una casalinga anche tu e non ci riesci; l’epistolario amoroso di celebri amanti e pazienza se ti piacerebbe metterne insieme uno moderno anche tu, fatto di mail, di messaggi e di faccine. Pazienza, pazienza: è la pazienza che ti ha regalato questo ritrovato piacere di leggere con calma, di sottolineare, di fare l’orecchio alla pagina che ti proponi di non dimenticare. Ti ha dato persino il coraggio di chiudere un volume a pagina 10 se con una lettura proprio non entrate in sintonia. Ora ti godi anche il lusso di passare oltre, perché la quarantena è lunga, ma la biblioteca in attesa lo è anche di più.

Elena D’Incerti

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Hanno riaperto le librerie. Cosa abbiamo da leggere a casa? Tanto di non letto. Non importa. Vado e compero un libro. Lo scelgo , lo guardo, lo tocco (ho i guanti). Vorrei annusarlo (ho la mascherina). Lo toccherò meglio a casa. Lo annuserò a casa. Un libro non è solo lettura. E’ tatto , è olfatto, è vista. Da leggere (non libri) abbiamo fin troppo. Torniamo in libreria!

Antonio Nocerino

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Mia nobile attempata Signora cosa ti hanno fatto costretta a lungo in ginocchio umiliata da chi veloce passa e va Oggi con somma dignità puoi rialzarti dalla cuccia scomoda Dileggiata messa alla berlina nascosta con vergogna in angusti postriboli letterari Tu che allattasti bruti in evoluti sei richiamata alle armi per alleviare la nuova Solitudine Amante sonnacchiosa adagiata languidamente su superfici di molteplici materiali Oggi telamone del mondo guarito hai ottenuta l’agognata udienza affinché l’uomo sappia condurre una sana Lettura della realtà. Stefano Boldorini​

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"Verba volant , scripta manent ", come è sempre più attuale questo antico proverbio latino , non solo le parole restano nella memoria ma sono anche dei piccoli semi che germogliano di sapere umano. La lettura è una terra feconda e ricca di frutti : il frutto della storia , della scienza , delle arti , delle linguistiche e della letteratura che a sua volta si colora di fiori diversi : i romanzi, i gialli , i fantastici , i saggi , le avventure , non da ultimo le biografie ed i giornali. Gli scritti sono da sempre compagni della nostra esistenza , alcuni di essi assieme ai loro autori , son capisaldi della cultura umana , altri andrebbero riscritti e forse altri bruciati , molti ancora ne restano da scrivere. Sicuramente tra i nostri momenti migliori ci sono proprio quelli dedicati alla lettura , probabilmente da quando impariamo a leggere , mai tempo perduto , sempre alla fine di una lettura ci si sente appagati e stimolati. In questi giorni di chiusura forzata riscopriamo la lettura perché da essa cerchiamo risposte , in essa cerchiamo noi stessi e con essa sappiamo di poter aprire infinite porte , prima tra tutte quella della speranza e della continuità. Anna Rosa

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La stessa pagina ripiegata, ingiallita dalle macchie del caffè nero frettoloso e ritardatario delle 7:59. Gli angoli ripiegati da orecchiette che promettono un “nontiscordardime”. Parole come compagne incatenate da un patto ineluttabile. Formiche nere che si intrecciano in capriole, piroette, salti, abbracci nell’illimitato palcoscenico di un uomo. Regista assoluto della propria storia.

Le note colorate che rimbalzano sulle pareti e si disperdono come scintille esplosive nell’atmosfera che sto vivendo come senza tempo sono la mia storia. Righe semplici da interpretare ma che fuggono cosi veloci così veloci così veloci. La giovinezza della luce calda rinnovata di giorno in giorno dona significati sempre nuovi all’interpretazione delle metafore di questo mio capitolo. Di questo nostro capitolo.

Sofia Grattarola

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Si parla di “lettura” perché oggi si celebra la giornata mondiale del libro e del diritto d’autore istituita dall’UNESCO nel 1996. La data è stata scelta per il suo valore simbolico perché il 23 aprile è l’anniversario della morte di alcuni celebri scrittori, tra cui William Shakespeare. Oggi ho deciso di scrivere qualcosa anche in qualità di avvocato che si occupa di diritto d’autore, materia meravigliosa che si intreccia con le arti. 

Peraltro la normativa specifica – molto giovane rispetto alla maggior parte degli istituti giuridici, che sono di derivazione romana – nasce proprio in Inghilterra (Statuto della Regina Anna del 1709), patria del genio letterario sopra richiamato, autore di opere classiche (nel senso che ne ha dato Italo Calvino) indimenticabili, ed è strettamente legata alla stampa. Copyright significa proprio diritto di copia, ed è, tra tutti i diritti c.d. economici d’autore, senz’altro quello più importante e più spesso violato.

Visto che si è parlato di Shakespeare, è doveroso precisare che le sue opere non sono più protette dal diritto d’autore, che protegge tra le altre le opere letterarie e dura per tutta la vita del loro autore e fino a settant’anni dopo la sua morte. Chiunque potrà oggi stampare Romeo e Giulietta, Amleto o Re Lear. Lo potrà fare però nel testo originale inglese. Se si decide di pubblicare la traduzione in italiano, quando questa possa essere considerata un’opera derivata a sua volta tutelabile, si dovrà chiedere il consenso all’autore della stessa o ai suoi eredi.

Si pensi ad esempio alle traduzioni di alcuni testi di Shakespeare fatte da Salvatore Quasimodo. Il diritto tutela i libri anche da un altro punto di vista. Se la legge autore protegge quello che viene definito “corpus mysticum”, l’opera considerata come bene immateriale oggetto della creazione intellettuale del suo autore, e non il libro come oggetto (c.d. “corpus mechanicum”),  quest’ultimo può invece essere protetto da parte del Codice dei Beni Culturali (altra legge assai affascinante, di cui si possono scorgere le origini nella lettera scritta nel 1519 da Raffaello Sanzio a papa Leone X sul tema della protezione e conservazione dei reperti archeologici della Roma antica). Il Codice protegge infatti, tra l’altro, “i manoscritti, gli autografi, i carteggi, gli incunaboli, nonché i libri, le stampe e le incisioni, con relative matrici, aventi carattere di rarità e di pregio”.

Ora mi spoglio del mio ruolo di avvocato e assumo quello di lettrice. Che cosa è la lettura per me? Spesso un rifugio che utilizzo anche nei momenti difficili come questo per respirare, trovare aria buona, ispirazione, sentimento, arte, senso.  

Federica Minio, avvocato

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