L'INIZIATIVA / Parole e pensieri ai tempi del coronavirus: "Silenzio"

Il regista e attore teatrale Finazzer Flory invita i lettori de Il Giorno.it a "raccontarsi al tempo del virus"

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Il drammaturgo, regista e attore Massimiliano Finazzer Flory

Milano, 13 marzo 2020 - Una parola al giorno per trenta giorni, un mese di riflessioni e pensieri che andranno a costruire una "letteratura del ricordo". È l’invito che Massimiliano Finazzer Flory, regista e attore teatrale, lancia ai lettori in collaborazione con Il Giorno. Il drammaturgo propone una parola di stretta attualità legata al Covid-19, invitando i lettori a scrivere un breve pensiero (600-700 battute) in merito. Le riflessioni, da inviare all’indirizzo mail redazione.internet@ilgiorno.net, saranno pubblicate online e contribuiranno a costruire una memoria collettiva di com’erano la Lombardia e l’Italia ai tempi del coronavirus, accanto ai contributi che di giorno in giorno manderanno alcuni personaggi della cultura e dello spettacolo.

La parola odierna è SILENZIO. Il primo contributo di oggi arriva da Dori Ghezzi ma c'è anche quello di Alessandro Daniele, figlio dell'indimenticato Pino, e tanti altri. Fino ad ora hanno scritto per noi: Andrea Bocelli, Gianni Canova, Edoardo Boncinelli, Silvano Petrosino, Maria Rita Parsi, Dan Peterson.

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In un periodo storico in cui un valore fondamentale è stato inesorabilmente soffocato, desidero fortemente che il suo significato profondo riemerga all’ascolto: “IL SILENZIO”. Qualunque mezzo di comunicazione mi pare ci stia spingendo verso l’incomprensione, quando invece tutti insieme potrebbero rappresentare una grande risorsa per l’intera comunità. Negli assordanti programmi televisivi, ormai, non si dialoga più civilmente. In quotidiani sguaiati insulti gli uni si sovrappongono agli altri senza neppure ascoltarsi. Oh...sì, è vero! Sembra siano molto apprezzate le trasmissioni che ci ripropongono produzioni anche di non molti anni fa, custodite nelle teche e archivi di alcune reti televisive: segno evidentemente che da qualche parte si avverte l’esigenza di altri toni e altri modi, istillandoci la speranza che non si tratti di un processo irreversibile. Forse, è meglio informarsi attraverso la stampa? Illusione subito annientata dalle varie testate giornalistiche che strillano tutte, l’una il contrario dell’altra. Ci resta sempre il web. Chi non ha, almeno, un cellulare o un computer? Grazie a loro entriamo nella giungla dei clic, twitter e chat: si scambiano instancabilmente sui social giudizi, spesso, poco aristocratici, magari espressi da soggetti che agiscono ipocritamente sotto mentite spoglie, grazie al legale “nickname”. Sarà una mia lacuna se non mi riesce di stare al passo? Provengo da un’altra scuola. Quella scuola che si sintetizza in poche parole di Fabrizio: “Dori non mi parlerebbe mai del mare, mentre sa che sto pensando le nuvole.”

Dori Ghezzi

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Il silenzio ci appartiene, è la dimensione dove cercare la vibrazione della tua armonia dalle strade deserte nelle città nascono vibrazioni che generano rumore, vibrazioni che vanno trasformate in armonia, come i sentimenti di un popolo che si armonizzano in un sentire comune e che si manifesta in maniera straordinaria fuori dalle finestre ed i balconi di quelle stesse città; nel tempo del rumore dobbiamo rivalutare il senso civico del silenzio il silenzio non strettamente inteso nell'assenza, ma come spazio di coscienza; occupare il tempo senza un momento di silenzio genera solo rumore. Il silenzio ci appartiene, ci permette di guardare oltre.. non altrove per distogliere lo sguardo. il silenzio dove sei nudo, ma senza vergogna, dove sposti lo sguardo e lasci il cuore fare la sua parte; il silenzio può essere uno spazio effuso, dove anche l'amata libertà può soffocarti se cadi nell'idea di colmare il tuo tempo con il rumore.. come se la materia fosse un elemento di pienezza e la futilità l'antidote del vivere sereni. Mi ritornano in mente le parole di mio Padre: "guagliò.. la maggior parte della gente ha paura del silenzio, perchè è una condizione che ti porta a pensare! si circondano di rumore così non pensano alle responsabilità, vivono alla giornata, facci caso..; Il silenzio di questo tempo che stiamo vivendo deve essere necessariamente letto con una visione alternativa, come il buio è la chiave per apprezzare la luce, il dolore e l'ingiustizia di questo tempo saranno concime per l'evoluzione del nostro spirito quando raggiungeremo la vita vera. 

Alessandro Daniele (Pino Daniele Trust Onlus)

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Sentire il silenzio è possibile? Il silenzio è assenza dirumore. Almeno, così siamo abituati a pensare. Il silenzio è sottrazione. E tuttavia, pensateci, quando sperimentiamo il silenzio, in realtà ogni rumore si amplifica. Il primo rumore che il silenzio ci permette di sentire è la carica di energia dei luoghi. Ogni pezzo del paesaggio che abitiamo viene esaltato dal silenzio. Il silenzio ritaglia la forma delle cose. Si ergono, gli edifici, gli alberi, le cose, nel silenzio. Ci provocano un sentimento inatteso: soggezione. Il secondo rumore che il silenzio ci permette di sentire è lo scorrere dei pensieri che ci abitano. La nostra mente chiude la finestra dello sguardo e spalanca la visione interiore. Il silenzio ci installa dentro uno spazio altrimenti inaccessibile..

Antonella Boralevi

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In questi giorni di forzata immobilità in casa si sono create le condizioni per una lunga, attenta e lenta riflessione sui nostri limiti. Questa straordinaria occasione permette a ciascuno di noi di scoprire il valore del silenzio tanto esteriore che interiore e la consapevolezza dell’indisponibilità “nell’ordinario” a recepirne i suoi contenuti. Il silenzio, parte fondante con il suono del discorso musicale, ci parla e ci arricchisce con quella franchezza e efficacia che, forse, abbiamo messo da parte nelle nostre interlocuzioni con gli altri. Evochiamo, nell’attesa del ritorno alla normalità, l’esperienza di silenzio dinamico vissuta in teatro durante una grande performance. Lo spazio, la qualità, il tempo che il silenzio occupa fra le parole e i suoni sono la misura del nostro pieno coinvolgimento. Ascoltiamolo e viviamolo!

Francesco Antonio Pollice

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"Silenzio". La voce umana rende il silenzio una dimensione quasi innaturale, scelta estrosa o conquista. Dopo il primo respiro d’ingresso alla vita il bambino fa sentire il proprio grido e cerca un seno da baciare per nutrirsi. Il silenzio è un voto, una scelta per eletti o emarginati. Ricordo un gioco da bambina con mio padre: mille lire per un minuto di silenzio. Non le ho mai guadagnate. La voglia di raccontarsi era irresistibile. Ora il silenzio ritrovato non è mutismo: è uno spazio lasciato libero di accoglienza per gli altri che richiede disciplina e umiltà. L’Occidente cresce sul Logos, discorso, parola detta ma esiste un significato nascosto che rimanda all’accogliere-raccogliere, all’ascolto.

Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice del Mediterraneo

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Caro Corona, tu non lo sapevi, ma per me l’isolamento è cominciato molto prima, circa a metà gennaio. Hai presente la sessione esami? Mi sono rinchiuso in casa con la mia ragazza perché insieme studiamo meglio. Di solito funziona così: ci mettiamo in due stanza diverse, ciascuno i suoi appunti, e ci trasformiamo naturalmente in strani animali muti. È divertente perché arriviamo ad esprimere le nostre necessità con gli occhi, un po’ come fanno i gatti e i nostri corpi, quasi senza saperlo, prendono la forma di un punto interrogativo, di un ricordo, della piccola attesa di un cioccolatino pomeridiano. Ciascuno sa l’altro in base alla forma e oggi, a più di due mesi che stiamo assieme nello stesso posto, è successa la cosa più strana di tutte: abbiamo pensato la stessa cosa esattamente nello stesso momento. Era una cosa comune a entrambi e alla quale nessuno dei due pensa da moltissimo tempo. Stiamo sviluppando la teoria che le idee siano molto più fisiche e indipendenti delle sfuggenti entità platoniche alle quali ci hanno educati. Il primo enunciato suona più o meno come segue, lo vuoi sentire? Se due persone presenti nello stesso punto al medesimo istante mangiano, si docciano, fanno l’amore, ridono e dormono assieme, tra le due si creerà una sorta di supersimmetria. Le menti si allineeranno e, piano piano, cominceranno a vedere le stesse cosa, sentire con lo stesso corpo, così come se fossero immersi in una simulazione o fossero bambini che fanno gli indiani. Grazie a te, caro corona, stiamo forse per arrivare alla scoperta di un nuovo corpo, una nuova forma di silenzioso essere umano che è una e doppia al medesimo istante. Non ho idea di come gli antropologi del futuro ci classificheranno, ma avendo aiutato tu a crearla la potremmo chiamare: Homo Co-ndi-v-irus.

Giuseppe, studente di filosofia all'università Vita-Salute San Raffaele

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"Bisbiglio di vita". Il silenzio ha la forma del tuo respiro quando dormi ed io mi accarezzo i pensieri sapendo che ci sei.

Cristina Salvador

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Silenzio.Un silenzio che oggi fa paura. Un silenzio che nessuno vuole. Un silenzio che nessuno si aspetta. Un silenzio per certi versi assordante. Un silenzio,che in questa giornata di marzo,è rotto soltanto dalla bora che fischia senza sosta… ma neanche lei riesce a sovrastarlo. Strade,parchi,il lungomare… tutto deserto,nessuno che annusa l'aria di mare.Il tempo si è fermato.Un silenzio che fa pensare. "Il silenzio è d'oro,la parola d'argento"… è Vero. Il silenzio ha un suo valore inestimabile.Ma questo tipo di silenzio che oggi inebetisce e addormenta intere città nessuno lo vuole. Il rumore è vita. Una vita,quella di tutti,che oggi è messa a dura prova. Ma Uniti e rispettando le regole vinceremo!   

Barbara Dei Rossi architetto Trieste

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Il silenzio è uno spazio, che ho riempito nel tempo in maniera differente. Da spazio vuoto, terrificante, che ho zittito con gli amici, una fitta agenda, il suono della musica. A spazio vuoto a cui, lentamente, dare un significato diverso attraverso l’ascolto dei miei pensieri, della mia anima, delle gioie e delle sofferenze del mondo. Il silenzio surreale di questi giorni mi obbliga a guardare al mondo e alla vita con una nuova distanza, dura ma necessaria, per riscoprirne l’intima bellezza e per dare un nuovo senso a tutte le cose. E in questo silenzio irreale sento il canto armonioso della primavera come mai prima. La vita che scorre silenziosa, nella sua perfezione.

Katia Da Ros, imprenditrice

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Silenzio...ovunque. Lievi... i miei passi lenti ed incerti. Luce fioca avvolge il volto, a ventagli di dita ne muovo cautela... misura dello spazio silente. Percepisco... presenze senza collocazione. In lontananza...Ombre. Ancor qualche passo...Sagome. Avverto il loro moto pulsante stante. Orme lasciate alle spalle ... a distanza che ad Esse m’avvicina. Ora di fronte ad ognuna, incontro di smarriti sguardi. Disagio che scorre per ogni mia vena: non riconosco più nessuno, non conosco più nessuno. Sale e sabbia a colpi d’onda la cecità ci ha reso. Silenzio... nella comune attesa dell’anelata evoluzione, l’Ascesa. Alessandra Miorin

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Mi è sempre piaciuto il silenzio ... spesso lo vado a ricercare nelle mie belle passeggiate di montagna, o quando semplicemente al mare con un pattino mi allontano ... ma comunque il rumore della Natura ESISTE ...Invece queste giornate di marzo il silenzio è sovrannaturale... e tra le vie delle città regna sovrana ... ed è incredibile che in alcune vie della Città dove il silenzio non è mai esistito ora ... “  è SILENZIO 

Anonimo

 

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