Milano, 24 giugno 2025 – Doveva essere – e, in parte, lo è stato – uno dei principali eventi dell’estate rock milanese. Il concerto al Carroponte dei Fontaines DC, band di culto dell’indie contemporaneo, si è rivelato per molti dei partecipanti un’esperienza da dimenticare.

L’iniziativa
Tanto che alcuni degli spettatori del live tenutosi nella struttura di Sesto San Giovanni si sono organizzati per chiedere il rimborso del biglietto acquistato su Ticketone, piattaforma di biglietteria online fra le più utilizzate nel nostro Paese. Non è solo il sito di ticketing a finire nel mirino, ma anche l’organizzazione dell’evento (Comcerto srl) e la struttura che l’ha ospitato (Kozel Carroponte), considerata inadeguata ad accogliere un concerto tanto partecipato.
I tagliandi per il live della band dublinese, per altro, avevano un prezzo decisamente ragguardevole. Acquistati in prevendita nel dicembre 2024, per esempio, sono costati complessivamente 51,22 euro (42 euro di biglietto, 6 euro di prevendita e 3,22 euro di commissioni di servizio sulla piattaforma di ticketing). Proprio su questo tasto batte la maggior parte dei reclami – una decina, al momento, ma è possibile, anzi del tutto probabile, che si aggiungano altre istanze – presentati sulla bacheca presente sul sito di AltroConsumo, l’organizzazione a tutela e difesa dei consumatori più diffusa d’Italia.
E poi le condizioni a cui il pubblico è stato costretto a seguire l’evento: area sovraffollata, visibilità nelle file indietro praticamente nulla, “ostacoli” che si frapponevano fra spettatori e palco. Fino ad arrivare ai timori per l’incolumità alimentati dalla compressione da corpi, una sensazione sperimentata da chi ha provato ad avventurarsi più avanti, nel tentativo di avvicinarsi al proscenio.
I messaggi
Cogliamo qua e là in quelli che sono veri e propri mini-tazebao di protesta pubblicati sul sito. “Pagare una cinquantina di euro per vedere poco e male attraverso un maxi schermo è offensivo – dice una utente – ritengo che la struttura scelta non fosse assolutamente adatta a un concerto dove ci si poteva aspettare una alta affluenza e che ci sia stato un overbooking”.
Altri spettatori elencano i numerosi problemi che hanno compromesso quella che doveva essere una serata di puro divertimento. “La gestione dell’evento ha presentato diverse criticità: gravissimi problemi di sovraffollamento, cambio della capienza comunicato solamente all'ultimo minuto, spazi non idonei ad accogliere un così alto numero di spettatori – scandisce un consumatore – Tutti questi elementi hanno compromesso del tutto la possibilità di vivere l'evento in condizioni dignitose e soprattutto sicure, violando le aspettative legittime legate all’acquisto del biglietto”.
Oltre alle questioni sicurezza e sovraffollamento c’è chi punta il dito sulla qualità audio del concerto. “La visibilità era nulla, il palco montato in basso impediva la visione alle file dietro, la struttura montata sopra il mixer audio non permetteva di vedere – si segnala in un altro reclamo – Sembrava quasi uno scherzo ma purtroppo non era così. La qualità pessima dell'audio ed il volume inadeguato rendevano il tutto ancora più sconfortante”.
La testimonianza
Il malcontento per la serata è condiviso. “Quest'iniziativa potrebbe anche diventare una class action – racconta Claudia, nel pubblico giovedì scorso – anche perché c’è un grande passaparola fra chi ha partecipato al concerto, per promuovere le richieste di rimborso. Io e i miei amici – prosegue – siamo entrati alle 19.20 (il concerto è iniziato verso le 20.30 con la band di supporto, ndr) e già si capiva da come era state allestite le transenne all’ingresso che si profilava una situazione di overbooking. Non solo. Ci è parso che alcuni spettatori, davanti al palcoscenico, fossero stati radunati all’interno di un’area transennata, nonostante il biglietto fosse unico” e non fosse prevista un’area “pit”, come accade in altre occasioni, “zona dalla quale avrebbero avuto enormi difficoltà a uscire”. “Io e i miei amici ci siamo messi di lato. Almeno, al contrario di chi era nelle file più indietro, siamo riusciti a vedere un pezzo di maxischermo. Ma per quasi 50 euro di biglietto mi pare un po’ poco”.
Il sostegno
Lo staff di AltroConsumo, da parte sua, si mette a disposizione di chi ha partecipato al live del gruppo autore di dischi apprezzati dentro e fuori il mondo alternativo come “Romance” e “Skinty Fia”. Sul profilo X, per esempio, ha pubblicato un tweet in cui si annuncia, anche attraverso la Bacheca dei Reclami, supporto “agli utenti che hanno subito disagi”.
Tutte le istruzioni per aggiungersi al gruppo di fan dei Fontaines DC che hanno già chiesto il rimborso dell’intero prezzo del biglietto sono a disposizione sul sito di AltroConsumo. I casi raccolti attraverso la piattaforma Reclama Facile verranno indirizzati direttamente all’organizzatore del concerto. Alla mattina di giovedì 26 giugno erano arrivati 126 reclami.
La posizione
Riceviamo e pubblichiamo, in merito alla vicenda, una precisazione per conto di Carroponte s.r.l. (“Carroponte”), sub-concessionario dell’area denominata “Kozel Carroponte” sita in Sesto San Giovanni.
Il riferimento è all’articolo pubblicato su Il Giorno il 24 giugno 2025, a firma di Enrico Camanzi e intitolato “Fontaines DC al Carroponte: valanga di richieste di rimborso dopo il concerto”, che tratta del concerto organizzato da Comcerto s.r.l. (“Comcerto”) presso il Kozel Carroponte. Come già accaduto in passato a danno di altre società del Gruppo, nel vostro quotidiano sono state riportate informazioni inesatte (evidentemente non verificate) e lesive dell’immagine e della reputazione di Carroponte, che loca la “struttura che [ha] ospitato” il concerto. Nell’articolo in questione si fa riferimento a una pretesa condizione di “sovraffollamento” dell’area dove si è tenuto il concerto; si parla poi di un asse- rito “cambio di capienza comunicato solamente all’ultimo minuto”, di “spazi non idonei ad accogliere un così alto numero di spettatori”, da cui sarebbero addirittura dipesi “timori per l’incolumità alimentata dalla compressione da corpi”.
Fermo che tutti gli aspetti organizzativi, commerciali e logistici del concerto (allocazione degli spettatori, vendita dei biglietti, sicurezza, ecc.) sono stati gestiti dagli organizzatori e non sta dunque a noi prendere posizione su di essi, ci preme sottolineare, quanto al denunciato “sovraffollamento”, che il numero di biglietti venduti dai vari emittenti (pari a 11.855) è complessivamente inferiore alla capienza massima autorizzata dalla Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo (pari a 12.000 spettatori). Dunque, è del tutto fuori luogo parlare di sovraffollamento o spazi inadeguati al numero di partecipanti. Del tutto fuorviante è poi l’affermazione secondo cui si sarebbe ingenerato nel pubblico addirittura un sentimento di timore per la propria incolumità: non vi sono stati interventi del presidio sanitario e non risulta pervenuta alle autorità competenti alcuna segnalazione in merito a situazioni di pericolo o attinenti alla salute degli astanti. Non è quindi dato comprendersi a quali fonti abbiate attinto per formulare una simile affermazione.