GRAZIA LISSI
Cultura e Spettacoli

Anna Tifu, il mio violino riapre il Conservatorio

Riparte la musica nello spazio amato dai milanesi, appassionati di cameristica

Anna Tifu

Milano, 18 giugno 2020 - A Milano la musica riparte e lei non può mancare. Anna Tifu, talentuosa e intelligente violinista, sarà alla Sala Verdi del Conservatorio con due concerti eccezionali, il 24 giugno ore 17.45 e 20.45; l’evento, organizzato dalla Società dei Concerti, riapre lo spazio più frequentato dai milanesi appassionati di cameristica. In programma di Beethoven la “Sonata in fa maggiore op. 24- La Primavera”, di Ravel “Tzigane, Rhapsodie de concert” e di Sarsate “Fantasia sulla Carmen”, al pianoforte il bravissimo Giuseppe Andaloro. (Biglietto 5 euro, prenotazione obbligatoria info@soconcerti.it). Fra i maggiori violinisti internazionali della sua generazione, Anna Tifu racconta: "Durante la clausura ho vissuto momenti di sconforto. Mi avevano annullato impegni importanti". Come ha reagito? "Non è stato facile, ho trovato la forza nella musica. Con coraggio ho cercato di motivare il tempo libero, ho ripreso lo studio della tecnica che, a causa della vita frenetica da concertista, stavo trascurando. L’emergenza Coronavirus ha bloccato tutto e per un musicista, che vive di soli concerti, è stato un colpo durissimo. Non riesco a descrivere ciò che ho provato quando ho saputo che sarei tornata su un palco". Cosa significa tornare a esibirsi in Conservatorio? "Il mio ultimo concerto alla Sala Verdi è stato diretto da Ezio Bosso, amico, direttore d’orchestra, pianista: a lui dedico questa esibizione. La sua scomparsa mi lascia un vuoto nel cuore, era un musicista, un uomo straordinario, gli ero molto legata. Diceva che la musica, come la vita, si fa insieme. Conoscerlo è stata la cosa più bella che mi sia capitata". E com’era suonare con lui? "Una gioia, prima di ogni concerto riusciva a smorzare la tensione con il sorriso rassicurante, l’energia e la frase che mi diceva prima di andare in scena: “Andiamo sul palco e divertiamoci”". In questi mesi i concerti sono stati trasmessi via web. "Nulla sostituirà mai la bellezza di un’esibizione dal vivo. Sono contraria ai concerti via streaming, come dice anche il Maestro Accardo bruciano qualità ed emozioni". Cos’ha ricevuto da Milano? "Tanto, sono grata ad Antonio Mormone, fondatore della Società dei Concerti e ad Enrica Ciccarelli, pianista, attuale presidente, che hanno creduto in me. Ho suonato la prima volta in Sala Verdi all’età di 11 anni, nel corso del tempo sono stata invitata alle loro stagioni, mi hanno fatto conoscere all’estero". E dai suoi genitori? "Mamma è sarda, come lei e come tutti i sardi sono testarda, legata all’isola anche se Cagliari, la mia città, non manifesta nei miei confronti lo stesso amore che provo per lei. Sono più apprezzata a Milano. In Europa Orientale c’è grande sensibilità alla musica, sarò sempre riconoscente alla scuola dell’Est e a papà, nato a Bucarest, mio primo maestro che mi ha trasmesso l’amore per il violino".