GIAN MARCO WALCH
Cultura e Spettacoli

Artcurial, ecco Andromeda capolavoro di Auguste Rodin

In mostra fino a sabato a Milano

Scultura mitologica "Androméde di Auguste Rodin

Milano, 4 maggio 2017 – Tutta colpa di una madre vanitosa. I guai di Andromeda iniziarono quando Cassiopea si vantò di essere più bella delle Nereidi: offese, le seducenti ninfe marine chiesero a Poseidone di punire l’arrogante. E il dio del mare inviò un mostro terribile a devastare il regno di Cefeo, padre di Andromeda. Come placarlo? Sacrificando la povera ragazza, legata a una roccia.

Ma ecco giungere il principe azzurro: nelle vesti del prode Perseo. Che uccide la bestiaccia, libera la vergine e la sposa. E i due vissero felici e contenti, allietati da sei bei figlioletti. Raccontò il poeta latino Ovidio che sulle prime Perseo scambiò Andromeda per una statua di marmo. Narrazione premonitrice. Se l’eroina suo malgrado venne dipinta nei secoli da un anonimo artista di Pompei sino all’irrefrenabile Gustave Doré, fu Auguste Rodin a regalarcene un meraviglioso ritratto scolpito nel marmo. Opera appena riscoperta e in mostra da oggi a sabato in corso Venezia 22, negli spazi di Artcurial, la casa d’aste che la porrà all’asta il 30 maggio a Parigi. Mitologica la figura di Andromeda, quasi leggendaria la storia della statua di Rodin.

«Negli anni Trenta, Georges Grappe, primo curatore del Museo di Rodin, diede per certa l’ipotesi che “Andromède” fosse ancora nelle mani della famiglia Morla, ma senza alcuna certezza», ricorda Bruno Jaubert, uno dei due direttori associati di Artcurial. «Il fatto è che “Andromède” aspettava proprio noi», prosegue il collega Stéphane Aubert. Paradossalmente l”Andromède” di Rodin è il frutto di uno scambio, di una riparazione.

Sul finire dell’800 Carlos Morla, cileno, di famiglia alto borghese, si trova a vivere a Parigi. Conosce Rodin e gli commissiona un busto in marmo della moglie. Lo scultore affida il lavoro a Jean Escoula e Louis Cornu, suoi allievi. Che realizzano un’opera così prodigiosa che lo Stato francese vuole acquistarla. Per sdebitarsi, Rodin dona alla coppia cilena un’Andromeda in marmo. Questa ora in mostra a Milano, rimasta tesoro della famiglia Morla, di generazione in generazione. A rendere l’Andromède un capolavoro è la morbida sensualità della figura femminile ma anche il contrasto fra la superficie liscia e lucente del dorso e quella ruvida e scabra della roccia su cui la principessa è “quasi piegata in due”, scrisse nel 1886 il critico Gustave Geoffroy.

Artcurial, corso Venezia 22. Fino al 6 maggio. Info: 02.49763650.