“Folle d’amore: Alda Merini”, in arrivo su Rai 1 il biopic dedicato alla poetessa dei Navigli

In onda in prima serata giovedì 14 marzo, Laura Morante è l’attrice che veste i panni della scrittrice morta nel 2009

A destra l'attrice Laura Morante nei panni di Alda Merini, a sinistra la poetessa

A destra l'attrice Laura Morante nei panni di Alda Merini, a sinistra la poetessa

Milano, 7 marzo 2024 – “Sono nata il ventuno a primavera” ha scritto nel 1991 Alda Merini, autodescrivendosi in una poesia dolce e senza tempo. Ed è proprio a marzo, il suo mese, che la Rai ha scelto di mandare in onda il film “Folle d’amore – Alda Merini”, biopic che vuole ripercorrere un tassello fondamentale della letteratura italiana del ‘900.

Una coproduzione Rai Fiction-Jean Vigo Italia realizzata con il sostegno di Film Commission Torino Piemonte, il film in memoria della poetessa milanese andrà in onda giovedì 14 marzo in prima serata su Rai 1, presentando un cast di nomi importanti: chi assume le parti di Alda è Laura Morante e insieme a lei compaiono Federico Cesari, Rosa Diletta Rossi, Giorgio Marchesi, Sofia D'Elia, Mariano Rigillo.

La regia è di Roberto Faenza, che firma anche la sceneggiatura insieme a Lea Tafuri, con la consulenza di Arnoldo Mosca Mondadori, Ambrogio Borsani e Paolo Milone, ex neuropsichiatra e scrittore di “L’arte di legare le persone”.

Le parole di Laura Morante

Alda Merini, che lega il suo nome a Milano, in particolare ai Navigli dove viveva e alla poesia, morì all’età di 78 anni dopo aver vissuto una vita complessa da dover ricostruire per il piccolo schermo. Grazie alla famiglia, alle quattro figlie, alle tante nipoti, la produzione è riuscita nell’intento di dare una versione il più possibile veritiera della poetessa dei Navigli.

Laura Morante non ha negato di essersi inizialmente preoccupata della responsabilità di vestire i panni di Alda Merini: "All'inizio avevo un po' paura, non solo perché è un personaggio reale ma perché tutti la ricordano, era molto presente in tv, con le sue interviste.

Roberto Faenza mi ha detto 'non cerco un'imitazione ma un'interpretazione' e allora una cosa che mi aveva colpito in tv è che aveva un modo particolare di parlare, come se parlando stesse sempre ascoltando una voce – ha dichiarato Morante – Ho cercato di evocarla più che imitarla".

La vita di Alda Merini

ll film tv racconta la vita travagliata, contraddistinta dalla malattia di Alda Merini, con il proposito di mettere in luce tanto altro della poetessa: unghie smaltate, sigaretta sempre accesa, un caos in cui si trovava a suo agio, Alda aveva un carattere unico con cui affrontava la vita senza mezze misure, con ironia e sagacia.

E così nel film Rai vediamo la donna, ormai 70enne nel suo appartamento in Ripa Ticinese raccontare il suo passato a un giovane intellettuale, Arnoldo. Tra flashback che la proiettano nel dopoguerra e confessioni private, Alda ripercorre la sua adolescenza, la passione per la scrittura, una madre severa e un padre che non la incoraggia abbastanza.

Ma la sua capacità di rendere per iscritto i sentimenti è troppo evidente e il critico Giacinto Spagnoletti ne rimane ammirato e contribuisce al suo esordio. 

Gli amori e la psicosi

Poi gli amori, che la fanno disperare ma non la lasciano a terra, la maternità non sempre semplice per uno spirito come il suo e infine la psicosi, che la trattiene negli ospedali psichiatrici per ben dieci anni. Dai manicomi entra ed esce frequentemente, ma quegli anni bui sono fatti di sofferenza, cure pesanti e distacco dal mondo reale

A salvarla sarà il rapporto con il dottor Enzo Gabrici, lo psichiatra che l'ha in cura, che la spinge a riprendere in mano la penna e ad attraversare il dolore con la potenza della parola.

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