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Milano, violentatore in monopattino: sequestrati mezzo e zaino. Si indaga su altri casi

L'uomo, un 21enne milanese, avrebbe aggredito quattro donne. Sarà interrogato giovedì

Monopattino (immagine d'archivio)

Milano, 30 agosto 2022  - Trovato e sequestrato dagli investigatori della Squadra mobile di Milano, durante le perquisizioni di ieri contestuali all'arresto, uno dei due monopattini che il 21enne milanese - Matteo Angelo Errigo -, finito ai domiciliari con le accuse di violenze sessuali, avrebbe usato per seguire ed aggredire quattro donne, tra maggio e giugno scorso. E' di colore rosso e coincide con gli elementi agli atti, mentre l'altro di colore scuro, comprato on line, sarebbe stato restituito come 'reso' dal giovane.  Non solo, in uno dei domicili del giovane, è stato recuperato anche uno zaino con dei colori e una fantasia molto particolare e che coincide con quello ripreso dalle telecamere di sorveglianza e indossato dall'uomo che viene inquadrato nelle zone vicine a quelle degli abusi. 

Altri casi al vaglio

Da quanto si è appreso, nell'inchiesta coordinata dal pm Pasquale Addesso e dal dipartimento guidato dall'aggiunto Letizia Mannella, sono stati vagliati anche altri casi di denunce di aggressioni con uno schema simile, un paio in più. Episodi che saranno ancora valutati dagli investigatori, anche se quelli su cui sono stati trovati riscontri certi, rafforzati dagli oggetti sequestrati ieri (tra cui pure scarpe, t-shirt e bermuda simili a quelle che compaiono nelle immagini), sono i quattro contenuti nell'ordinanza del gip Roberto Crepaldi. Giudice che sottolinea negli atti come "tutti gli episodi criminosi" non sono stati "portati a ben più gravi conseguenze" solo grazie "all'intervento di terzi", dopo che le vittime hanno urlato, o alla "pronta reazione" delle giovani che hanno messo il fuga il 21enne.

Le testimonianze

"Io ero paralizzata nel corpo, ma per fortuna ho avuto la prontezza di urlare, non ho detto parole, ma urlavo, ad un certo punto si è sentito lo scatto di un portone. Appena il mio aggressore ha sentito il rumore mi ha lasciato a terra, si è alzato ed è corso verso il suo monopattino ed è scappato", ha raccontato una delle quattro vittime del 21enne. La 19enne, che ha subito abusi in via Vallarsa, ha spiegato di essere stata aggredita alle spalle, mentre era "concentrata sullo schermo" del telefono, e di essere stata buttata "a terra, girata, con lui davanti a me". In un altro caso, quello degli abusi su una 33enne in via Ripamonti a maggio, la donna ha raccontato che il 21enne si sarebbe prima avvicinato chiedendole informazioni e poi, approfittando di un momento di distrazione, l’avrebbe spinta con "veemenza facendomi rovinare al suolo". Anche lei si è messa a urlare a "squarciagola" e così ha attirato l’attenzione di un ragazzo che passava in bici e l’aggressore è fuggito. La donna ha anche consegnato agli investigatori un file audio con la voce del 21enne perché, quando lui le si è avvicinato, lei stava mandando messaggi vocali. Un’ora e mezza dopo, verso le 2.30 di notte, l’uomo avrebbe aggredito anche una 29enne che rientrava a casa ed era al telefono col suo compagno. La donna è riuscita ad allontanarlo "spingendolo con le mani e urlando". Lei ha tentato anche di inseguirlo, ma poi "mi sono accorta - ha messo a verbale - che lo stesso stava ritornando indietro proprio di verso di me", si è , quindi, messa di nuovo ad urlare e l’uomo è scappato definitivamente.

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L'interrogatorio

L'arrestato, ai domiciliari in una casa dei nonni a Milano e che viveva anche in provincia di Alessandria, sarà interrogato dal gip giovedì.