NICOLA PALMA
Cronaca

Falco 1, vita da vigile motociclista "I miei 38 anni sempre in strada"

Vittorio Greco, agente del Radiomobile candidato all’Ambrogino

Vittorio Greco 63 anni a gennaio è in forza al nucleo «Falchi» del Radiomobile dal 1987

Milano, 23 ottobre 2016 - Due motociclette per aprire la strada a "The Voice". Era il 18 settembre 1991. Frank Sinatra era appena sbarcato alla Malpensa, dopo 18 ore di volo da Los Angeles. Lo aspettava un intero piano dell’hotel Principe di Savoia, base d’appoggio per il tour italiano. Fu un successo clamoroso. E in testa a quel corteo c’era Vittorio Greco, vigile motociclista al Radiomobile di via Custodi: "Una grande emozione", ricorda. Ai tempi era appena entrato nel nuovo nucleo "Falchi" della polizia locale, che era in stanza in corso di Porta Romana 10: agenti abilissimi nella guida e capaci di arrivare sul posto in pochissimi minuti. "Era il mio sogno, ma ci ho messo un po’...". Prima la gavetta all’aeroporto di Linate, poi l’ingresso in gruppo come Falco 42: "Eravamo una cinquantina". Da lì è cominciata la lenta scalata: tra spostamenti interni e pensionamenti, Greco si è ritrovato in cima alla classifica. "Non mi ricordo nemmeno quando sono diventato Falco 1...", si schermisce lui. Che il 31 dicembre dirà addio alla divisa dopo 38 anni di onorato servizio, a pochi giorni dal sessantatreesimo compleanno. E da Palazzo Marino potrebbe arrivare un regalo inatteso: l’Ambrogino d’Oro, la massima benemerenza cittadina. L’ha proposto la consigliera comunale Elisabetta Strada, capogruppo della lista Sala: "L’ho letto sui giornali – sorride sotto i baffetti marroni –. Sono sorpreso, ma al tempo stesso onoratissimo che qualcuno abbia pensato a me: ho visto gli altri candidati, ci sono tanti personaggi di alto profilo".

Un premio alla carriera?

"Sì, sarebbe veramente bello riceverlo. Dopo tanti anni in moto, sempre al servizio della città".

Che mestiere è quello del vigile?

"Un mestiere che negli anni è cambiato tanto. La gente spesso ci associa solo all’immagine del ghisa che fa le multe, ma noi facciamo di tutto: dalle indagini su casi delicati ai Tso".

Trattamenti sanitari obbligatori. Un compito che richiede freddezza e preparazione.

"Si seguono dei corsi di formazione prima di entrare in azione. Ti può capitare di tutto, devi essere pronto. Una volta, alcuni colleghi si trovarono davanti un anziano di 78 anni con una pistola in mano: la mostrò a tutti, si girò e la depose sul tavolo".

E gli incidenti stradali?

"Altro intervento complicato dal punto di vista emotivo, specie con giovani e bambini".

Immagini che ti restano pure quando torni a casa?

"A quelle scene non ti abitui mai. Però sai che fa parte del tuo lavoro e che quando torni a casa devi lasciarti tutto alle spalle".

Lei è sposato e ha una figlia: mai pensato che potesse diventare vigilessa pure lei?

"Ci ho provato, m’è andata male".

Ha un collega fisso?

"Certo, si chiama Andrea, Falco 35, ed è il mio socio da 5 anni. È fondamentale avere un compagno di lavoro che ti dà sicurezza e tranquillità. Continua a ripetermi: “Chissà con chi mi metteranno quando andrai via...”.

Succederà tra due mesi. Come si vede nel 2017?

"Mi godrò la mia famiglia e andrò in giro con la mia Yamaha Tdm".

Gira una leggenda su di lei: mai stato un giorno in ufficio.

"Sì, confermo. Me l’hanno offerto tante volte, ma ho sempre risposto “No, grazie”. Mi piace troppo stare in strada. E a volte qualche collega mi prende in giro: “Alla tua età sei ancora in moto...”".

Sa che ogni tanto rispunta la polemica sui vigili in ufficio.

"Non sono d’accordo: è fondamentale il lavoro dei miei colleghi in ufficio, serve a non vanificare quello che si fa fuori. Le procedure sanzionatorie, un esempio per tutti, sono lunghe e complicate: mica si esauriscono con la multa. Qui siamo tutti importanti".

Ha dato già appuntamento a tutti per il 7 dicembre al Dal Verme?

"Non ancora... Scherzi a parte, per me è già un onore essere candidato. Poi si vedrà".

In bocca al lupo.