ANNA GIORGI
Cronaca

Il caso urbanistica a Milano. Le famiglie “sospese” incontrano la Procura: soluzione vicina

Soddisfatti i rappresentanti del Comitato dei proprietari rimasti senza casa dopo l’inchiesta che ha portato a diversi cantieri sequestrati. Fiducioso il sindaco Sala: “Passi avanti, anche se i tempi non sono quelli che si vorrebbero”

Alcuni rappresentanti del Comitato famiglie sospese

Alcuni rappresentanti del Comitato famiglie sospese

Milano – Un atteso incontro tra la Procura, titolare delle inchieste sull’urbanistica, e alcuni rappresentanti del “Comitato famiglie sospese” che qualche frutto concreto lo ha dato. Qualche passo avanti verso un emendamento-sblocco, di competenza della politica nazionale, che già dopo l’estate potrebbe concretizzarsi senza alcun ostacolo di natura giudiziaria, almeno, rassicurazioni sul punto ci sono state. E, d’altra parte, non si parla di un problema secondario, il presidente del comitato Filippo Borsellino, snocciola numeri importanti: ci sono 15mila famiglie “sospese“, se si considerano tutte le costruzioni post pandemia, in numeri assoluti circa 39mila persone che, a vario titolo, attendono casa dopo questo tsunami giudiziario. Due ore di confronto al quarto piano di palazzo di giustizia tra i rappresentati del comitato e la procuratrice aggiunta Tiziano Siciliano. Il comunicato post incontro è cauto, ma carico di fiducia, la soddisfazione era tutta sui volti dei rappresentanti del comitato.

LAC
Rendering delle Residenze Lac, uno dei cantieri “congelati” a causa delle inchieste

“Ci hanno ascoltato, abbiamo notato un’attitudine al problem solving che non pensavamo di trovare. Amministrazione e governo non hanno più scusanti per tergiversare. La nostra richiesta è stata ancora di sbloccare lo stallo e siamo sempre più consapevoli che per farlo occorra una legge nazionale. Ci aspettiamo soluzioni a breve” spiega Borsellino, che aggiunge: “Da questo incontro usciamo con la rafforzata consapevolezza che l’unica soluzione al nostro problema risieda nell’istituzione di una nuova legge nazionale a efficacia retroattiva, che permetta a tutte le famiglie danneggiate dalle inchieste di poter esercitare il proprio sacrosanto diritto alla casa. Una conferma che ci auguriamo provochi una vera e rapida risposta dalla politica nazionale, avendo appurato che, nonostante le promesse fatte dall’amministrazione in questi mesi, le strade percorribili a livello locale sbloccherebbero solo poche situazioni, lasciando la maggior parte delle famiglie in questo limbo continuo”, ha concluso Borsellino.

Cristian Coccia, tra i promotori del Comitato, sottolinea: “Non va trascurata la responsabilità a livello locale, perché un intervento deciso dell’Amministrazione potrebbe contribuire a sbloccare nell’immediato alcune situazioni specifiche, in particolare alcuni cantieri attualmente sotto sequestro. Tuttavia, è importante chiarire che questa strada, pur utile, affronta solo una parte del problema”. Fiducioso anche il sindaco Giuseppe Sala: “Mi pare che stiamo facendo dei passi avanti - ha detto Sala -. Molto anche grazie alla buona volontà del Comune, che pur non condividendo parte delle conclusioni a cui è arrivata la Procura - ha concluso -, ha deciso di adeguarsi per potere ripartire rispetto a costruzioni per cui le famiglie lamentano il bisogno”. “Anziché dedicare mesi a parlare del condono salva Milano che non dava risposte alle famiglie, come sempre sostenuto dalla Uil – spiega il segretario generale della Uil Lombardia Enrico Vizza – forse ci si doveva concentrare sul fatto di garantire le famiglie acquirenti. Crediamo sia necessario che gli operatori garantiscano con fideiussioni chi acquista. Non inventiamoci nuove norme”.