
Via libera dei vigili ai lavori di messa in sicurezza. Ok la M5, adesso tocca al centro commerciale. Insegna collassata, la Procura sequestra il tetto.
Questione di ore ormai. Le operazioni di messa in sicurezza dovrebbero essere definitivamente completate stamattina. E di conseguenza l’attesa riapertura della piazza centrale di CityLife e del centro commerciale potrebbe avvenire nel pomeriggio o al massimo slittare a domani. La fermata Tre Torri della M5, invece, è già tornata operativa nella tarda mattinata di ieri, segnando l’inizio del graduale ritorno alla normalità dell’avveniristico quartiere che sorge all’ombra dei tre grattacieli. Quello di Generali resta ancora off limits per il momento: non ci sono date precise per il rientro dei duemila dipendenti oggi in smart working, si naviga a vista. Anche perché proprio in cima alla Torre Hadid è avvenuto il crollo dell’insegna della società di assicurazioni: il maxi collage di pannelli, issato a 192 metri di altezza, si è rumorosamente coricato sulla parte alta dell’edificio alle 6.30 di martedì, a seguito di un cedimento della ragnatela di tubi e nodi che lo teneva in piedi. Le parti danneggiate sono state sostituite con tiranti e puntelli, così da scongiurare il pericolo che eventi atmosferici particolarmente impattanti potessero provocare ulteriori spostamenti.
Le pm Francesca Celle e Maura Ripamonti, titolari del fascicolo per crollo colposo (ipotesi di reato legata al potenziale rischio per l’incolumità pubblica), hanno disposto il sequestro del tetto, o meglio "dell’intera area sommitale su cui insistono le strutture reticolari che sostengono entrambe le insegne con scritta “Generali spa”, ricomprendente anche le aree, eventualmente pertinenti ai piani inferiori su cui la struttura crollata risulta attualmente adagiata". Nel provvedimento, la Procura ha precisato che "le operazioni di messa in sicurezza attualmente in corso potranno proseguire fino al completamento", sotto la sorveglianza dei vigili del fuoco a cui sono state delegate le indagini. Toccherà proprio agli ufficiali di polizia giudiziaria assicurare "la conservazione dell’integrità dell’area, senza alcuna alterazione e/o modifica dello stato dei luoghi, in modo da consentire i successivi accertamenti tecnici".
Accertamenti che prenderanno linfa anche da una consulenza specifica, che verrà affidata a breve a esperti del settore. Sulle cause non ci sono per ora elementi certi: nelle prime ore, si è parlato anche di una possibile influenza delle temperature elevate, quantomeno come concausa dell’evento da associare ad altri fattori ancora da identificare, ma chi indaga non si sbilancia in alcun modo né su questo né su altri possibili scenari. Le verifiche riguarderanno tutti i sistemi di controllo che ruotano attorno allo ’Storto’, compresi i sensori di sicurezza installati sulla parte alta: gli investigatori proveranno a capire se tutto abbia funzionato nel migliore dei modi e se eventuali alert siano stati colti e processati nella maniera corretta.
Nicola Palma