ANDREA GIANNI
Cronaca

Urbanistica, il Governo accelera sul decreto salva-Milano

Salvini: subito al lavoro sugli emendamenti. La proposta di Gelmini e l’allarme di Ance: "Tutto fermo, pagano i cittadini e le Pmi"

Matteo Salvini e Regina De Albertis

Matteo Salvini e Regina De Albertis

Milano – La “grande preoccupazione" dei costruttori milanesi è sintetizzata dalla presidente di Assimpredil Ance, Regina De Albertis, perché le inchieste della Procura sulla rigenerazione urbana milanese stanno iniziando a far sentire le conseguenze "in tutta la drammaticità".

Sottolinea il mancato introito di oneri di urbanizzazioni "stimato in circa 150 milioni di euro di entrate in meno per il 2024", parla dei rischi per un settore che solo l’anno scorso ha dato lavoro a circa 80mila operai sul territorio, ribadisce che "il nostro operato ha seguito le regole" ed esprime solidarietà ai dipendenti comunali coinvolti nelle indagini. "Ora tutto è fermo a Milano – spiega intervenendo al convegno ‘La casa per gli italiani’ –. Le conseguenze le pagano in primis i cittadini che non trovano e non troveranno risposta alla loro crescente richiesta abitativa a prezzi adeguati e che vedranno limitato lo sviluppo della loro città e delle opere pubbliche. La pagano poi i piccoli e medi imprenditori del territorio, che noi rappresentiamo, che vedono le loro attività bloccate con la grave conseguenza di non riuscire a pagare gli stipendi. Gli investitori, invece, semplicemente valuteranno altre opportunità, certamente non in Italia". Da qui l’auspicio che "le inchieste facciano il loro corso in tempi brevi", e l’appello al Governo perché "arrivino in tempi congrui" gli interventi normativi per risolvere l’impasse. Come risolverlo, però, è ancora un punto di domanda.

Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini, presente al convegno, ha assicurato che appena il decreto Salva casa verrà pubblicato sulla Gazzetta ufficiale "lavoreremo subito come gruppo Lega agli emendamenti" tra quella che è stata ormai ribattezzata come ‘norma salva Milano’, perché "una città come Milano non può fermare le autorizzazioni edilizie". Il sottosegretario Alessandro Morelli parla alla stessa platea sottolineando che l’obiettivo "è trovare soluzioni su problemi che non riguardano solo Milano", ma anche altre città dove per anni si è lavorato seguendo la stessa interpretazione di norme che ora si sta cercando di chiarire dopo che la Procura ha aperto una serie di inchieste su presunti abusi edilizi. Abusi legati in particolare alla ‘scorciatoia’ della Scia, a nuove costruzioni mascherate da ristrutturazioni, a temi come il piano attuativo e in sostanza a direttive negli uffici comunali che, secondo le accuse, avrebbero favorito i privati.

Si attende quindi la discussione degli emendamenti, tra cui quello presentato da Mariastella Gelmini (Azione) stralciato dalla proposta di legge al Senato sulla rigenerazione urbana. Emendamento che in sostanza conferma l’interpretazione data finora dal Comune di Milano sulle ristrutturazioni ma "pone un limite per il futuro, in modo più rigoroso, precisando che perché vi sia la tipologia della ristrutturazione edilizia è necessario che l’accorpamento dei volumi esistenti possa farsi tra aree di sedime diverse ma purché nello stesso lotto". Per la realizzazione di nuove costruzioni con la cosiddetta ‘super Scia’, inoltre, "è sempre necessario che vi sia un piano attuativo di dettaglio" approvato dal Comune, non basta una "relazione asseverata dal professionista". È prevista quindi "la possibilità di legittimare gli interventi realizzati o in via di realizzazione alla data di entrata in vigore della nuova legge attraverso la presentazione di una domanda di permesso di costruire". "Si tratta di una proposta equilibrata – spiega Gelmini – e aperta al contributo di tutte le forze politiche per risolvere questa situazione di paralisi".