MASSIMILIANO MINGOIA
Cronaca

Urbanistica a Milano, guerra fra Procura e Comune: qual è l’effetto sui progetti (e sui conti)

L’assessore Giancarlo Tancredi: "Crollo verticale delle pratiche, i dirigenti non vogliono firmare per paura di venire indagati”

Il rendering del progetto piazzale Loreto; nel tondo, l'assessore Giancarlo Tancredi

Il rendering del progetto piazzale Loreto; nel tondo, l'assessore Giancarlo Tancredi

Milano, 23 maggio 2024 – La fuga degli investitori immobiliari da Milano a causa della guerra tra Procura e Comune sulle pratiche edilizie era già ampiamente emersa, ma il dato fornito ieri pomeriggio in commissione dall’assessore alla Rigenerazione urbana Giancarlo Tancredi è preoccupante: "Da gennaio 2024 abbiamo un crollo verticale delle pratiche che va oltre il 50%, una situazione che ha conseguenze sulle entrate degli oneri di urbanizzazione e delle voci connesse".

Tancredi non sa ancora quantificare con precisione quanti milioni di euro in meno non entreranno nelle casse di Palazzo Marino, ma incalzato dal consigliere comunale di FI Alessandro De Chirico quantifica il disavanzo in "qualche decina di milioni di euro in meno".

Incassi a picco

La cifra finale da qui alla fine dell’anno potrebbe essere molto alta. Nel 2023, infatti, il Comune ha incassato la cifra record di oneri di urbanizzazione di 220 milioni di euro. Se il dimezzamento delle pratiche edilizie avesse un identico effetto sulle entrate legate agli oneri di urbanizzazione, Palazzo Marino potrebbe avere un ammanco dagli 80 ai 100 milioni di euro.

Da un anno all’altro è cambiato tutto. Il dato dei 220 milioni di euro del 2023 testimoniava una crescita immobiliare impetuosa del capoluogo lombardo, una crescita che però è stata bloccata dalle inchieste delle Procura che finora – parole di Tancredi e della dirigente del settore Simona Collarini in commissione – hanno provocato "cinque procedimenti giudiziari" relativi a ristrutturazioni trasformate in palazzi o mini-grattacieli e "10 dirigenti e funzionari comunali indagati, di cui quattro ora in pensione".

Il duello e lo stallo

Il risultato finale è uno stallo dell’edilizia milanese. I dirigenti comunali hanno paura di firmare le pratiche, le società immobiliari non presentano progetti, vista la situazione di completa incertezza sull’interpretazioni delle regole urbanistiche. Il decreto salva-casa dovrebbe essere approvato domani dal consiglio dei ministri, ma la norma salva-Milano annunciata dal ministro Matteo Salvini si è trasformata in un emendamento al decreto, emendamento che dovrà essere approvato in Parlamento entro i prossimi due mesi. Tempi non brevissimi, come sembrava quando era emersa la soluzione del salva-Milano.

Il Comune, in attesa di una soluzione legislativa, è costretto a barcamenarsi. "Il quadro che emerge è abbastanza preoccupante", ammette Tancredi, il quale, alla domanda, sempre dell’azzurro De Chirico, sulla sospensione del progetto di riqualificazione di piazzale Loreto, dice senza troppi giri di parole che i dirigenti comunali sono preoccupati dal dover firmare un atto di avvio dei lavori nell’area, perché temono l’intervento della Procura.

Come se non bastasse, aggiunge l’assessore, "il crollo delle pratiche e la diminuzione degli oneri avrà una ricaduta sul bilancio comunale molto importante: un altro tema con cui dovremo fare i conti quindi sarà come fare a ripianare queste mancate entrate. Di fatto l’effetto di questo blocco potrebbe protrarsi per mesi e porta uno stop della attività e del mercato". Al di là della guerra con la Procura, secondo Tancredi, "sull’urbanistica e la rigenerazione urbana è arrivato il momento di avere una legislazione organica e attuale". Quanto alla commissione d’inchiesta comunale chiesta da qualche consigliere comunale, l’assessore taglia corto: "Sono contrario".