Uno su quattro è tornato sui libri. In Lombardia più esami di recupero. Pure il Tenca li ha anticipati a luglio

Zeni: "Così non ci si raffredda e si ha più tempo per orientarsi se non si superano"

Uno studente su quattro è tornato - o dovrà tornare - sui libri questa estate per recuperare qualche lacuna prima di voltare pagina e passare all’anno successivo. I dati in Lombardia sono in linea con quelli degli anni scorsi: il 70,8% degli studenti delle superiori è stato ammesso “con formula piena“; il 22,8% ha il giudizio in sospeso e dovrà sostenere gli esami (c’è chi li ha già archiviati a luglio e chi li farà a fine agosto); il 7% dovrà ripartire dal via. Rispetto alla media italiana, nelle scuole lombarde sono meno i promossi, ad aumentare sono soprattutto i debiti e si conta anche qualche bocciatura in più. A spiccare, a livello regionale, è il Trentino dove il 92,3% dei ragazzi è stato promosso senza pensieri. Tornando alla Lombardia, analizzando gli esiti degli scrutini, non mancano le differenze tra i licei, gli istituti tecnici e gli indirizzi professionali. La maggior parte dei promossi è nei professionali (76,4%) che contano pure meno esami di riparazione (16,2%) rispetto a licei e tecnici, ma più bocciati rispetto ai licei (7,4%). Sempre meno però dei tecnici, dove è il 9,1% a non essere stato ammesso alla classe successiva.

Alcune scuole milanesi riapriranno le porte agli studenti per gli esami in sospeso il 25 agosto, prima dell’inizio delle lezioni, come il tecnico Cattaneo; altre hanno già archiviato anche gli esami “di riparazione“, anticipandoli a luglio, tra queste Russell, Giorgi ed Ettore Conti. Per la prima volta ha optato per questa opzione anche il liceo Tenca. "Una scelta ponderata - spiega il dirigente scolastico, Mauro Zeni, presidente dell’Associazione nazionale presidi di Milano e Monza e Brianza –. La questione è il punto di partenza: non tanto quando sostieni gli esami ma quando scrutini, a giugno. Se un ragazzo non ha elementi per recuperare, meglio essere leali e chiari da subito. Non è pensabile che nella pausa estiva si possano recuperare tre o quattro insufficienze, magari gravi". Secondo Zeni spesso si tende a dilazionare la decisione, a rimandarla. "E spesso anche gli studenti che hanno il giudizio sospeso studiano l’ultima parte di agosto per gli esami, non tre mesi. Il recupero estivo, comunque sia calendarizzato, ha senso solo se permette di recuperare singole situazioni minate, non è un salvacondotto".

Ogni scuola adotta corsi e strategie differenti. "Al Tenca quest’anno abbiamo deciso di anticipare a luglio – spiega il preside –: da una parte i ragazzi, se sono nelle condizioni di poter recuperare, hanno appena finito le lezioni, si mettono subito a studiare per colmare le lacune, senza “raffreddarsi“, per usare una metafora sportiva". Dall’altro anticipare le prove a luglio "permette loro di ragionare meglio e di avere più tempo per capire cosa fare l’anno successivo, se iscriversi alla stessa classe o cambiare percorso o scuola". Anche se alla base ci deve sempre essere "uno scrutinio finale più rigoroso: con quattro materie da recuperare non hanno senso né gli esami a settembre né a luglio". Al Tenca le prove sono già finite: "I risultati sono in linea con quelli dello scorso anno, c’è stata qualche persona ’fermata’, ma perlopiù si è già riscritta da noi".

I debiti più ricorrenti? "Sicuramente matematica e le lingue, che siano le lingue antiche o straniere: restano le materie sulle quali si inciampa di più".

Si.Ba.