
L’iniziativa l’Università svelata è stata voluta da Crui e Anci
Milano, 21 marzo 2025 – Lezioni in piazza con protesta. L’occasione è “Università svelate“, l’iniziativa promossa dalla Crui e dall’Anci per mostrare i risultati della ricerca alla città, aprendo le porte dei campus di tutta Italia e tenendo lezioni all’aperto.
Piazza della Scienza era uno dei simboli, perché è un laboratorio a cielo aperto e perché è il cuore dell’ateneo guidato dalla presidente della Crui, Giovanna Iannantuoni. Che appena ha messo il piede in piazza per raccontare l’iniziativa e il ruolo delle università come motore del Paese, è stata accolta però da studenti, docenti e ricercatori precari che hanno scelto proprio quella piazza per contestare il “ddl Bernini“ e consegnarle una lettera aperta (che porta 230 firme in calce), coprendo gli interventi istituzionali con urla e slogan e tenendo parallelamente altre lezioni “fuoriprogramma“, alle quali hanno partecipato centinaia di studenti.
“Durante le lezioni si è parlato anche della situazione drammatica che vive l’università pubblica, con un taglio di 500 milioni per quest’anno, il blocco delle assunzioni al 75%, e la riforma Bernini che moltiplica le figure precarie in università, allungando fino a 15 anni il tempo in cui un ricercatore precario può essere stabilizzato”, sottolineano i manifestanti, che hanno incontrato la rettrice per chiederle di prendere posizione contro il disegno di legge e contro i tagli. Il presidio si è trasformato poi in un corteo, con la promessa di nuove mobilitazioni.
Si sono levate anche voci in disaccordo sulle modalità della protesta in Bicocca: “All’interno di questo dibattito vi è stato sempre un dialogo costruttivo con la Crui targata Iannantuoni e le varie sigle del precariato universitario, Adi (dottorandi ed assegnisti) e Arted (ricercatori a tempo determinato) anche nella diversità di vedute – commenta Giovanni Coletti, membro della segreteria nazionale di Arted –. La Crui si è poi frequentemente e ripetutamente espressa sul danno fatto dai tagli e sulle ripercussioni che ne sarebbero venute verso i più giovani nell’università. Non si può tacciarla di silenzio sulla tematica”.