Trezzano chiama, il ministro risponde. L’appello lanciato sulle nostre pagine dai genitori di una quinta della scuola primaria Franceschi, che si è ritrovata quest’anno con tre insegnanti cambiati (tra cui uno di sostegno a un bambino autistico) è arrivato a destinazione. E Giuseppe Valditara tiene a rispondere alle famiglie sulle misure prese o in programma per garantire la continuità didattica. "In base a una norma da me fortemente voluta e contenuta nel decreto legge di luglio su sport, scuola, università e ricerca – spiega il ministro – da quest’anno scolastico, a valere sul prossimo, le famiglie possono chiedere che venga confermato il docente precario di sostegno sullo stesso posto, laddove sia stato riscontrato un buon rapporto formativo e umano con il figlio con disabilità. Questo garantirà la continuità didattica". "Abbiamo poi proceduto con le assunzioni dei docenti di sostegno, 14mila l’anno scorso e 9mila quest’anno – prosegue –. Ma servirà tempo perché si vedano gli effetti dopo anni di disattenzione al tema. E su 108mila docenti precari sul sostegno, che quest’anno dovrebbero prendere servizio nelle nostre scuole, sono 85mila quelli che hanno tre anni di lavoro alle spalle senza essere specializzati. La legge prevede solo assunzioni di insegnanti specializzati, ma il sistema universitario non ha garantito un numero adeguato di specializzazioni sul sostegno, in particolare al Nord. Per questo – conclude il ministro – abbiamo affidato a Indire percorsi di specializzazione che si affiancheranno a quelli universitari e saranno predisposti con l’Osservatorio scolastico per la disabilità: vogliamo specializzare questi 85mila docenti con tre anni di anzianità per avere così i presupposti per poterli gradualmente assumere. Una risposta concreta al problema". Non solo: sempre nell’ambito della disabilità "abbiamo stanziato 25 milioni di euro per l’utilizzo della intelligenza artificiale in classe in favore di studenti non vedenti e non udenti".
I genitori della quinta interessata dal cambiamento di tre insegnanti avevano espresso direttamente al ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara le loro preoccupazioni per il futuro scolastico dei propri figli. Giovedì, infatti, i bambini avevano trovato in cattedra altri docenti rispetto a quelli che li avevano accompagnati durante i primi anni del percorso alla primaria. Tra gli alunni c’è anche l’undicenne Thomas, con disturbi dello spettro autistico. Anche lui ha trovato un’altra insegnante di sostegno e non la “maestra Chiara“, con cui aveva "stretto un legame importante e avviato uno specifico percorso scolastico", come ha raccontato la mamma, Raffaella Salvatore. Le famiglie si sono opposte a questo sistema burocratico "insensibile alle esigenze dei bambini, soprattutto quelli speciali – insistono le famiglie –: trovarsi l’ultimo anno prima di iniziare le medie con nuovi insegnanti, perché quelli che li hanno seguiti per tutto questo tempo non sono stati confermati o sono stati assegnati inspiegabilmente ad altri istituti, penalizza il loro percorso. Avere figure di riferimento in cattedra, in particolare per bambini con fragilità (due nella classe in questione), è di fondamentale importanza, come ha affermato il ministro Valditara quando "è venuto a trovarci a Trezzano, invitato dalla mamma di Thomas e ha parlato di continuità educativa e scolastica".