
I manifestanti e gli striscioni in occasione dell'inaugurazione dell'Anno Accademico dell'Università Statale (foto Mianews)
Milano, 20 gennaii 2025 – “L'Università affonda: Bernini taglia la scialuppe”. È quanto si legge su uno striscione che il collettivo di studenti ‘Cambiare rotta’ ha appeso nell'atrio dell'università Statale di Milano dove oggi si è tenuta la cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico, a cui hanno partecipato anche il sindaco Beppe Sala e il governatore lombardo Attilio Fontana.
“Mentre in tutta Italia ministra e rettori si organizzano per festeggiare l'inizio di un nuovo anno accademico, per noi si prospetta un futuro fatto di precarietà - hanno scandito al megafono gli studenti e i ricercatori precari - : stiamo assistendo al progressivo smantellamento dell'università pubblica e del diritto allo studio. Aumento delle tasse, tagli a didattica e ricerca, guerra e contratti precari altro non sono che strumenti utilizzati dalla classe dominante per rendere le università luoghi di incubazione ideologica dove poter coltivare indisturbata i propri interessi politici ed economici, svuotando gli atenei della funzione emancipatoria che dovrebbero invece ricoprire”.
“Non c'è niente da festeggiare di fronte all'aumento dell'abbandono universitario - hanno spiegato -, al peggioramento della salute mentale degli studenti, al generale clima di instabilità e precarietà, alla repressione che colpisce gli studenti e che arriva direttamente dalle governance, agli accordi che la nostra università continua a stringere con Israele e l'industria bellica”.
Nel cortile dell'ateneo gli studenti di Cambiare Rotta e quelli dell'Assemblea precaria Milano hanno poi esposto lo striscione 'Basta precarietà in Università. No ddl Bernini”. Al centro delle proteste vi è infatti il Ddl Bernini, che secondo i manifestanti legittimerebbe e aggraverebbe la precarizzazione già diffusa nel mondo accademico.
Tra le misure contestate ci sono la riforma dei 60 CFU, quella del pre-ruolo e i tagli al Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), che secondo gli studenti stanno portando al progressivo smantellamento dell'università pubblica e del diritto allo studio. Oltre alla precarietà, i manifestanti hanno puntato il dito contro l'aumento dell'abbandono universitario e la pressione crescente sugli studenti, aggravata dal deterioramento delle condizioni di lavoro e studio. Denunciati anche gli accordi stipulati dall'università con Israele e l'industria bellica, definiti dagli studenti un'ulteriore prova del distacco tra le istituzioni accademiche e la loro missione educativa ed emancipatoria.