Milano, gli attivisti di Ultima generazione bloccano il traffico in centro

L'ennesima protesta dei giovani ambientalisti seduti sull'asfalto in piazza Cinque Giornate, con uno striscione e la scritta: "No gas - No carbone"

Una protesta degli attivisti di Ultima Generazione

Una protesta degli attivisti di Ultima Generazione

Milano - Alle 8.30 di questa mattina a Milano, cinque attivisti del gruppo ambientalista Ultima Generazione hanno bloccato il traffico sedendosi in mezzo alla strada nella centrale piazza Cinque Giornate, dove hanno esposto uno striscione con scritto "No gas - No carbone". Nonostante le denunce, non si fermano dunque i blitz "per chiedere alla politica un'azione immediata per contrastare il collasso eco-climatico". Verso le 9 il blocco stradale è stato "sciolto" dalla polizia, che ha portato via le cinque persone sedute in strada che sono state accompagnate in Questura per l'identificazione. 

"Piazza Cinque Giornate rappresenta l'inizio del Risorgimento italiano, il preludio dell`indipendenza del nostro Paese da un governo corrotto e straniero: la lotta dei milanesi iniziò con la decisione di non fumare più, per ridurre le entrate provenienti dalla tassa sul tabacco, per poi sfociare nei moti insurrezionali" si legge in una nota diffusa da Ultima Generazione che prosegue spiegando "dopo quasi due secoli ci ritroviamo a compiere le stesse lotte dei nostri antenati, in nome di un futuro degno, contro un governo estraneo alle reali necessità del suo popolo".

"Siamo stanchi di non essere ascoltati: la politica è sorda di fronte all'ingiustizia climatica, ha paura di dare potere alle sue cittadine e ai suoi cittadini, di concedere loro ascolto. Quindi torniamo in strada. Un altro tassello per la diffusione delle nostre richieste che riguardano tutte e tutti" continua il gruppo, sottolineando che "l'orologio climatico continua a ticchettare, dobbiamo agire e in fretta e chiediamo allora l'indipendenza dalle energie fossili e l`indipendenza dei governi da quelle elités nelle cui mani hanno consegnato il nostro futuro. Tutti siamo chiamati a farlo, per chi ci sta accanto".

  "Il disagio creato oggi ha anche lo scopo di mettere in discussione le politiche di mobilità degli ultimi decenni: un investimento radicale nella mobilità pubblica, urbana ed extraurbana, capace di competere con l'utilizzo dell'auto privata, non solo permetterebbe ai cittadini di sovvertire la sottomissione alla speculazione dei prezzi del carburante, ma soprattutto di godere di un risparmio di tempo, di un'aria più pulita, maggior sicurezza e suolo pubblico a disposizione, tutto grazie alla riduzione di macchine in circolazione" proseguono gli ambientalisti, ricordando che "le azioni e le conseguenti richieste di Ultima Generazione mirano a fare pressione sul Governo affinché vengano condotte profonde politiche di transizione ecologica, come il reinvestimento dei 41,8 miliardi dedicati ai combustibili fossili, soldi pubblici da spostare in progetti virtuosi, come la mobilità pubblica, accessibile e sostenibile".

"Proseguiremo con i blocchi stradali e con le azioni di disobbedienza civile finché l'attuale governo non rispetterà le promesse ufficiali fatte in questi decenni circa la riduzione delle emissioni di CO2 iniziando così finalmente a invertire la rotta verso il collasso eco-climatico" ha infine annunciato Ultima Generazione, le cui richieste sono quella di "interrompere immediatamente la riapertura delle centrali a carbone dismesse, di cancellare il progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale, e di procedere a un incremento di energia solare ed eolica di almeno 20 GW immediatamente, e creare migliaia di nuovi posti di lavoro nell`energia rinnovabile, aiutando gli operai dell'industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili".