Milano, 9 giugno 2022 - Disagi in vista per la mobilità a Milano proprio nella settimana del Salone del Mobile e Fuorisalone, che già stanno mettendo a dura prova il traffico in città, trornato ai livelli pre-Covid. Gli attivisti di Ultima Generazione hanno infatti annunciato per domani il blocco del traffico per "chiedere soluzioni concrete a fronte del collasso climatico e sociale in atto". In programma, fa sapere Michele Giuli, tra i promotori dell'iniziativa, "una campagna di disobbedienza civile non violenta che agisce per far pressione sul governo rispetto alle misure da implementare per fronteggiare la crisi eco-climatica in atto".
Secondo gli attivisti, il governo ha sottoscritto dei patti europei di aumento delle rinnovabili al 2030 e sta raccontando sempre di più di fare delle scelte virtuose. Ma - sempre stando alle denunce di Ultima Generazione - i dati recentemente raccolti da Legambiente mostrano che, di questo passo, l'Italia raggiungerà gli obiettivi europei soltanto nel 2146, impiegando ben 124 anni in più del previsto. Da dicembre, fanno sapere gli organizzatori "abbiamo organizzato decine di blocchi stradali in svariate regioni del Paese, portato avanti uno sciopero della fame alle porte del ministero della transizione ecologica, imbrattato le sedi di Eni e ci siamo incatenati in più luoghi di interesse nazionale per quanto concerne i conflitti ambientali sul nostro territorio". E "domani, venerdì 10 giugno, torneremo a Milano, dove, in concomitanza con due azioni sia a Padova che a Massa Carrara, bloccheremo il traffico per porre nuovamente l'attenzione sulle nostre richieste, che in tempi di guerra diventano ancor più rilevanti data l'interconnessione tra i combustibili fossili e la durata del conflitto in Ucraina".
Tra le richieste che gli attivisti rivolgono al governo, l'interruzione immediata e la riapertura delle centrali a carbone dismesse e la cancellazione del progetto di nuove trivellazioni per la ricerca ed estrazione di gas naturale, l'incremento di energia solare ed eolica di almeno 20GW nell'anno corrente e la creazione di nuovi posti di lavoro nell'energia rinnovabile, aiutando gli operai dell'industria fossile a trovare impiego in mansioni più sostenibili.