ANDREA GIANNI
Cronaca

Truffe online seriali, ora le banche pagano

Sms trappola e telefonata con il numero “clonato“ dell’istituto di credito, clienti indotti ad autorizzare prelievi

Truffe online (foto di repertorio Studiosally)

Milano, 20 febbraio 2021 - Qualcuno ha visto volatilizzarsi poche migliaia di euro, altri hanno perso più di 30mila euro, vittime dei truffatori online di ultima generazione. Ma la nota positiva, di fronte al dilagare di casi, è che le banche stanno iniziando a mettere sul tavolo indennizzi per coprire, almeno parzialmente, il danno. Federconsumatori Milano ha sottoscritto infatti protocolli di conciliazione con Intesa Sanpaolo, l’istituto di credito dei risparmiatori truffati, "riuscendo a definire positivamente le posizioni per gli utenti". Persone vittime di vishing,raggiri online sempre più sofisticati che mischiano trappole informatiche e capacità affabulatoria dei malviventi.

Il tranello scatta con un sms, con la richiesta di cliccare su un link e digitare nome, cognome e codice cliente. Una volta agganciata la preda, dopo poche ore arriva una telefonata da un numero identico a quello del call center della banca, “clonato“ con un software. E, con la scusa di bloccare operazioni sospette, i truffatori riescono a violare il conto online e farsi accreditare somme di denaro. Lo scorso ottobre il Giorno aveva ricostruito una serie di casi denunciati dalle vittime, a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, fra Milano e hinterland. Da allora i correntisti colpiti sono cresciuti, ma alcuni stanno iniziando a vedere una soluzione. "Dall’inizio della pandemia ad oggi i casi di vishing sono aumentati – spiega Carmelo Benenti, presidente di Federconsumatori Milano – perché, anche a causa delle limitazioni degli spostamenti, gli utenti non erano stupiti di ricevere comunicazioni telefoniche dalla banca. Noi abbiamo attivato i protocolli di conciliazione che abbiamo sottoscritto con Banca Intesa, e stiamo riuscendo a definire positivamente le posizioni per gli utenti. Oggi, infatti, attraverso la conciliazione riusciamo ad evitare il rischio di causa e limitare i danni".

Da ottobre l’associazione di consumatori ha raccolto più di 50 segnalazioni di parte di persone che hanno ricevuto messaggi sospetti firmati “gruppo Isp“, l’acronico del colosso del credito. "I valori medi delle posizioni che stiamo gestendo vanno da qualche migliaia di euro ad oltre 30mila euro – spiega Benenti – anche se abbiamo avuto notizia di consumatori ai quali hanno sottratto più di 50mila euro". Per evitare di cadere nella rete bastano alcuni semplici accorgimenti: "non scaricare nessuna applicazione da messaggi sospetti, mai comunicare il codice pin al telefono e, nel caso di sottrazione di somme, sporgere denuncia indicando anche se la chiamata proveniva da un numero telefonico riconducibile all’istituto bancario".