ANNAMARIA LAZZARI
Cronaca

Tre anni fa il rogo che distrusse la Torre dei Moro. “Servono 700 giorni di lavori, ma alcuni mutui sono già ripartiti”

Secondo l’avvocato Roberto Panetta il grattacielo dovrebbe essere riconsegnato a giugno 2026. Gru in azione dopo l’incendio devastante del 2021, ma gli appartamenti rimangono inagibili

La Torre dei Moro oggi (foto Canella)

La Torre dei Moro di via Antonini

Milano – Serviranno poco meno di due anni di lavori perché le 82 famiglie che abitavano nella Torre dei Moro – il grattacielo che giusto tre anni fa bruciò come una torcia - possano ritornare nei loro appartamenti. “I lavori di ristrutturazione dovranno essere completati entro il 19 giugno del 2026. Per quella data i condomini, più di 100, auspicabilmente potranno rientrare nelle loro case” fa il punto il legale Roberto Panetta dello Studio Panetta Law Firm, avvocato civilista del condominio di via Antonini 32 nonché inquilino della Torre, dove aveva acquistato un bilocale.

Roberto Panetta
Roberto Panetta

Solo per una casualità nell’incendio di quel 29 agosto del 2021 non ci furono morti, essendo molti residenti in vacanza, ma il fuoco provocò comunque la distruzione di 13 auto, lo scempio di 18 appartamenti, la rovina di un numero notevole di abitazioni. Le vele – si scoprì quel giorno - contribuirono al propagarsi delle fiamme, essendo lamiere d’alluminio rivestite di materiale plastico.

L’avvocato Panetta quel 29 agosto assistette all’incendio in diretta dalla webcam posizionata in direzione del condominio da 16 piani. “La lezione che ho imparato quel giorno è che il bene rifugio per definizione non esiste. L’incendio è iniziato alle 17:35 e dopo solo mezz’ora la Torre era già devastata”.

“In questi anni ci sono stati lunghi accertamenti tecnici. La gara d’appalto per ristrutturare gli 82 appartamenti – del valore superiore a 20 milioni di euro - è stata indetta nel settembre 2023 ed è stata complessa perché si doveva trovare un general contractor molto affidabile per non esporre la comunità condominiale al rischio di ritardi e di costi imprevisti. A maggio 2024 è stata individuata la Imprecom srl. Il contratto d’appalto ha stabilito un unico appaltatore per la ristrutturazione delle parti comuni e degli appartamenti. Abbiamo apprestato le garanzie per le varianti. La partenza dei lavori risale a circa un mese fa, il 19 luglio, e la conclusione è prevista dopo 700 giorni, cioè per il 19 giugno del 2026”.

Se gli oltre 20 milioni di euro per la ricostruzione sono a carico delle assicurazioni restano fuori dalla partita le spese di demolizione. Le polizze, infatti, coprono i costi fino al massimale di 150mila euro ma ci sarà una quota - “pari a circa 600mila o 700mila euro” puntualizza l’avvocato Panetta - che sarà a carico di tutti i residenti. “Ci saranno alcuni condomini che dovranno sborsare fino a 30mila/40mila euro. Poi ci sono le spese condominiali, le parcelle per avvocati e i periti e soprattutto i canoni d’affitto perché tutti gli appartamenti sono ancora inagibili”.

Non solo. “Essendo un evento colposo non c’è stata dopo l’incendio la sospensione automatica dei mutui, a differenza di quanto avviene per chi è colpito da terremoti e calamità naturali. All’epoca era intervenuto il Prefetto con una azione di moral suasion e si è dovuto negoziare con ogni singolo istituto di credito per convincerlo a sospendere le rate. Oggi solo alcuni mutui restano sospesi: altri sono ripartiti totalmente o solo per la quota interesse”.