Scuola media De Amicis, i lavori post-nubifragio proseguono, sul calendario, a scaglioni, le riaperture. Il piano terra e il primo piano dell’edificio flagellato dalla grandine di luglio e allagato dalle piogge d’agosto saranno riaperti il 9 ottobre. Per il secondo piano, sotto il tetto perforato in luglio e poi "affondato" dal maltempo agostano, occorrerà attendere la fine di novembre. Pronte dunque a rientrare in aula a scuola, di qui a fine anno, le dodici classi che, a fine agosto e in piena emergenza, erano state smistate fra l’elementare Ungaretti (8 classi) e alcuni locali del palazzo Trivulzio (4), dove fanno attualmente lezione. I locali provvisori erano stati designati a fine estate, dopo un confronto di giorni con le direzioni scolastiche. Il tema scuola media è tornato in aula l’altra sera, per voce dell’assessore all’Edilizia scolastica Massimo Del Signore e in risposta a una interrogazione del consigliere di minoranza Franco Guzzetti. Quest’ultimo aveva presentato nelle settimane scorse una interpellanza-atto d’accusa: sui lavori di messa in sicurezza di luglio in primis, sulla scelta della sede provvisoria delle lezioni a seguire. Nella relazione dell’assessore la cronistoria.
"Scegliemmo in luglio di non procedere alla copertura provvisoria della scuola su indicazione degli uffici, per motivi tecnici e di sicurezza. In agosto, come si sa, abbiamo fatto ricorso alla somma urgenza per finanziare e affidare i lavori complessivi di ripristino dell’edificio, che proseguono rapidamente". Le sedi scolastiche bis: "Vi erano, vero, altre opzioni: la parrocchia delle Stelle, la casa della cultura e delle arti, il liceo Giordano Bruno, la stessa media Mascagni. Sono state escluse durante il confronto con le presidi, per problematiche tecniche o didattiche. Delle nostre scelte ci assumiamo la responsabilità. Avevamo, e abbiamo raggiunto, un obiettivo prioritario: far rientrare in classe i ragazzi “senza scuola” insieme a tutti gli altri". Resta polemico l’ex assessore Franco Guzzetti. "Nella risposta dell’assessore vi sono punti non chiari e imprecisioni tecniche: non è vero, per esempio, che alla Mascagni mancasse una botola che avrebbe consentito di posizionare una copertura a luglio, evitando il peggio che poi si è puntualmente verificato".