GIULIA BONEZZI
Cronaca

Straordinari ai Santi, querelle due anni dopo

Interrogazione di Rozza (Pd) al Pirellone sull’uso dei fondi contrattuali per ripianare i pagamenti 2022-23

Le Asst in questi anni hanno spinto sugli straordinari per recuperare prestazioni perse col Covid

Le Asst in questi anni hanno spinto sugli straordinari per recuperare prestazioni perse col Covid

Arriva al Pirellone la contesa sulla gestione dei fondi contrattuali che nelle ultime settimane ha animato un fitto volantinaggio e una serie di presidi organizzati all’Asst Santi Paolo e Carlo da alcune sigle sindacali, intorno a tre milioni di euro di "residui" che saranno usati per ripianare il fondo straordinari invece di essere distribuiti a pioggia come "produttività" tra tutti i lavoratori. Il tema del pagamento, non ancora reclamato ma da accantonare nel caso in cui gli interessati non optassero per i riposi compensativi, di migliaia di ore extra autorizzate per recuperare prestazioni perse durante la pandemia, abbattere le liste d’attesa e raggiungere gli obiettivi fissati dalla Regione ai manager sanitari "riguarda anche altri ospedali", avverte Carmela Rozza, consigliera regionale del Pd che ha depositato un’interrogazione all’assessore al Welfare Guido Bertolaso.

Ricostruendo una vicenda nata ben prima dell’agitazione proclamata da alcune organizzazioni sindacali contro l’attuale direttrice dei Santi Simona Giroldi, dato che si parla "dei fondi contrattuali del Comparto (il personale non medico, dagli infermieri agli amministrativi, ndr) riferiti alle annualità 2022 e 2023 di competenza della precedente direzione la quale, nonostante le sollecitazioni della Rsu e un parere richiesto a un consulente pagato ad hoc, non ha mai provveduto a mettere in sicurezza la gestione contabile, lasciando gli esiti in capo all’attuale direzione, alle organizzazioni sindacali e alla Rsu".

La precedente direzione era Matteo Stocco, promosso dg del Policlinico dal 2024. "Come delegato della Cgil, insieme al collega di Usb, avevamo segnalato le violazioni contabili sull’utilizzo dei fondi 2022, confermate anche nel 2023" spiega il sindacalista Andrea Pinna rinnovando la richiesta, "a tutela di tutti i lavoratori, di un intervento di Regione per riequilibrare il dissesto del quale si sono accorte nel 2024 anche le altre organizzazioni sindacali e il Collegio dei revisori".

Il Collegio ha bocciato un’intesa che era stata raggiunta l’estate scorsa con tutti i sindacati dalla nuova dg Giroldi, che al suo arrivo all’Asst s’è trovata a dover distribuire i fondi contrattuali degli anni 2022 e 2023, oltretutto in base a contratti diversi: l’ipotesi di destinare i residui come "produttività collettiva" è stata respinta dai revisori, che citando segnalazioni di Orac e dell’Ispettorato per la Funzione pubblica ha richiamato l’Asst a usarli in primis per pagare i debiti contrattuali con chi ha fatto gli straordinari. "E noi abbiamo seguito le loro indicazioni", spiega al Giorno la dg dei Santi, sottolineando che, da un sondaggio tra i dipendenti, solo poco più del 10% degli interessati vorrebbe recuperare le ore invece di farsi liquidare. "La proposta dell’attuale direzione penalizza i lavoratori e crea un precedente pericoloso – sottolinea il delegato Cgil Pinna –. Non è accettabile correre ai ripari così nel 2025".

"Sarebbe l’ennesima ingiustizia", concorda Rozza, che a Bertolaso chiede "una due diligence" per "investigare sulle responsabilità contabili nella gestione dei fondi nel 2022 e 2023", di "intervenire direttamente per ripianare il debito" e se non voglia chiedere "un parere ad hoc all’Avvocatura dello Stato", come ha fatto quando Orac ha chiesto la revoca delle promozioni, avvenute sotto la vecchia direzione, di un sindacalista e un ex sindacalista (l’Avvocatura ha risposto che non ci sono gli estremi, perché è passato troppo tempo).