REDAZIONE MILANO

Stipendi da fame per 2 su 10: "Meno di 11mila euro l’anno"

L’analisi della Uil e l’appello a Sala: paghe più alte? Iniziate dagli appalti pubblici. Nuova protesta dei lavoratori dei musei: "Natale di rabbia e frustrazione". .

Stipendi da fame per 2 su 10: "Meno di 11mila euro l’anno"

Quasi due lavoratori su dieci, nel Milanese, percepiscono un reddito medio annuo inferiore a 11.011 euro, con contratti a tempo determinato. Un esercito composto da 341.389 precari, che rappresentano il 18,8% dei lavoratori totali. Un ulteriore 25%, pari a 456.445 persone, è assunto con contratti a tempo parziale, con un salario medio annuo lordo di 13.260 euro. Dati, elaborati dalla Uil Milano e Lombardia sulla base delle ultime rilevazioni Inps sul settore privato, che fotografano l’emergenza stipendi a Milano. Da qui l’appello per un "intervento immediato e significativo", anche alla luce delle ultime parole del sindaco Giuseppe Sala sulla necessità di salari più alti in territori dove "si produce più ricchezza" e dove è più alto il costo della vita. "Quando la maggior parte dei nuovi contratti è a tempo determinato, e in alcuni casi durano solo un giorno, significa che c’è un problema", spiega il segretario generale della Uil Lombardia, Enrico Vizza. "Enti pubblici come il Comune o la Regione dovrebbero partire dai loro appalti – prosegue – e vigiliare che nei lavori che affidano all’esterno vengano rispettati i contratti nazionali e ci sia un salario giusto. È ora di distribuire la ricchezza prodotta nel territorio attraverso la contrattazione di secondo livello, il Patto per il lavoro dovrebbe definire delle linee guida per favorirla".

Sulla stessa linea anche il segretario Uil Salvatore Monteduro, che chiede alle imprese di "investire nel benessere dei lavoratori" e al sindaco "politiche interne allineate agli obiettivi di qualità e giustizia lavorativa". Appelli che cadono in una giornata segnata da una nuova protesta dei lavoratori che si occupano di accoglienza nei musei civici, servizio appaltato dal Comune a società esterne, che da tempo chiedono che "venga riconosciuto il giusto contratto nazionale di riferiemento", cioè il Federculture, quindi con paghe dignitose e in linea con "le competenze richieste". La Filcams-Cgil ha organizzato un presidio davanti a Palazzo Marino perché "gli impegni non sono stati mantenuti". In presidio anche l’Usb, che torna a chiedere al Comune l’apertura di un tavolo e denuncia "il Natale che faremo" con i musei sempre aperti: "Sotto l’albero c’è solo rabbia e frustrazione".