Stazione Centrale, fuga verso il sud: code agli ingressi ma niente caos

In partenza molti studenti universitari fuori sede. Necessari biglietto e autocertificazione per entrare

Controlli  qualche fila ma niente caos in Stazione Centrale

Controlli qualche fila ma niente caos in Stazione Centrale

Milano, 3 aprile 2021 -  In fuga da Milano ma ieri mattina, alla vigilia del Ponte di Pasqua che tinge di rosso tutta l’Italia, non c’è stato un esodo "biblico" a bordo dei treni. Le code in Stazione Centrale si sono formate per i controlli alla partenza da parte di Polfer, militari e personale Trenitalia che hanno un po’ rallentato l’accesso ai binari. Con la Lombardia in zona rossa, per tutti i viaggiatori ai varchi c’è stato l’obbligo di mostrare, oltre al biglietto, l’autocertificazione indicando un valido motivo per lo spostamento: lavoro, salute o le ragioni di necessità consentite dal decreto in vigore, come il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.

Chi era sprovvisto del modulo ha dovuto compilare il foglio prima di arrivare al gate, appoggiandosi un po’ dove capitava. Fra i viaggiatori, molti studenti universitari. "Mi aspettavo che avrei trovato la ressa", dice Clarisse Bormolini, studentessa di Scienze delle formazione primaria, diretta a Tirano, provincia di Sondrio. Il problema non è la mancanza delle corse: sono in circolazione in questo periodo ogni giorno – informano da Fs – circa 120 Frecce, 100 Intercity e 6mila treni regionali sulla rete ferroviaria nazionale. "Il fatto è chi doveva partire si è già mosso nei giorni scorsi", rivela un’addetta di RossoPomodoro, uno dei pochi punti di ristoro rimasti aperti dentro la Stazione per l’asporto. Fabio Cioroni studia al Politecnico e ritorna a Verona per la sua seconda Pasqua "blindata": "L’anno scorso era peggio perché nessuno era abituato a vivere in un mondo di rigide restrizioni. Adesso abbiamo metabolizzato la situazione".

"Per me l’incubo è stato la Pasqua del 2020, quando sono rimasta bloccata al Nord. Quest’anno riuscirò a vedere mia nonna", ribatte Chiara Gattamarì, studentessa di Medicina, diretta ad Ascoli Piceno. Mario Panico , agente immobiliare, non vede l’ora di rivedere il sole di Napoli e riabbracciare la sua famiglia: "Per sicurezza ho appena fatto il tampone, risultato negativo. Ma alle tavolate a pranzo bisogna rinunciare anche questa volta". C’è chi il lavoro l’ha perso ma non la fiducia nella metropoli, come il grafico Lorenzo Raffiglio: "Vado a trovare i miei cari a Bologna. Poi tornerò a Milano: per me è ancora terra di opportunità".  

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