Un presidio dei no-stadio e forti contestazioni in aula, sia tra i consiglieri comunali che tra il pubblico, con un cittadino fatto espellere perché tacciato di disturbare la seduta. Consiglio comunale con contorno di bagarre, nella serata di giovedì 14 novembre a San Donato, dov’era in discussione una mozione, presentata da 6 esponenti della minoranza, che chiedeva al sindaco Francesco Squeri e alla sua giunta di sospendere l’Accordo di programma sullo stadio del Milan, finché il club rossonero non avrà chiarito “in maniera formale e definitiva” se è interessato a realizzare un proprio impianto a San Donato, oppure a riqualificare l’area milanese di San Siro, in questo caso insieme all’Inter.
“L’interesse del Milan per Milano, fatto che di per sé non è una novità, non può costituire un motivo sufficiente per interrompere in maniera unilaterale il già avviato Accordo di programma che riguarda il nostro Comune. Un iter che intendiamo proseguire, con serietà, e che si trova ora nella fase della Vas (Valutazione ambientale strategica, ndr)”: queste le parole del sindaco e le motivazioni che hanno portato al rigetto della mozione da parte della sua maggioranza. Un epilogo immaginabile, ma che non ha mancato di sollevare vibranti proteste anche tra il pubblico, che in gran parte ha deciso di abbandonare l’aula per solidarietà col cittadino espulso. Delusione da parte dei consiglieri di minoranza, che hanno parlato, tra l'altro, di “spettacolo indecoroso” e “arroganza al potere”.
Il tema dello stadio del Milan si conferma un tema che divide profondamente la classe politica e l’opinione pubblica di San Donato. Prossimamente in consiglio verrà discussa una mozione del leghista Nicola Forenza, che chiede d’indire, su questo argomento, un sondaggio tra i cittadini.