
Sgombero appartamento in via del Turchino
Milano, 26 maggio 2015 - Forze dell'ordine in azione, questa mattina, in un appartamento in via del Turchino, un’ex casa Aler ora gestita da Mm, per sgomberare una coppia di giovani italiani, tra cui una ragazza al sesto mese di gravidanza. Non è stato necessario l’intervento della polizia: i due occupanti si sono allontanati spontaneamente. Alla donna incinta è stata anche offerta la sistemazione in una casa famiglia, ma la ragazza ha rifiutato. Sul posto, insieme con gli ispettori Mm e l’assistente sociale, era presente anche un medico che ha provveduto a visitare la ragazza. Davanti all’alloggio si è presentato un gruppo di militanti del centro sociale Lambretta che voleva impedire lo sgombero è intervenuto per cercare di impedire lo sgombero.
"Stamattina è stata sgomberata una famiglia che occupava senza titolo una casa popolare in via del Turchino - spiegano i sindacati Sicet e Unione Inquilini -. Il fatto che nel nucleo fosse presente una ragazza incinta, con gravidanza a rischio, come confermato dal medico che l'ha visitata, non ha impedito che lo sgombero venisse portato a termine, così come non l'hanno impedito le proteste di molti cittadini, che hanno chiesto al Comune di sospenderne l'esecuzione, con il risultato che, mentre la famiglia liberava l'alloggio dalle ultime cose, la ragazza si è sentita male e attualmente è stata portata al pronto soccorso per accertamenti. Non si trattava di una occupazione in flagranza di reato, in quanto il nucleo risiedeva nell'alloggio da oltre 2 anni, ed appare poco comprensibile la scelta di sgomberare in fretta e furia una ragazza al sesto mese di gravidanza e in assenza, per quanto di nostra conoscenza, di alcun tipo di pericolosità sociale o attività illecite". "Chiediamo - si legge nella nota - che il Comune si faccia carico del nucleo familiare tutelando il diritto della madre a portare a termine la gravidanza insieme al suo compagno in condizioni di sicurezza e serenità per lei e per il nascituro. Non possiamo tuttavia fare a meno di osservare che, mentre 10mila case popolari rimangono vuote, mentre i quartieri popolari sono abbandonati al degrado sociale e manutentivo, migliaia di domande di regolarizzazione di occupanti in stato di necessità restano inevase e MM, che agisce per conto del Comune, si sta rendendo protagonista di una guerra agli occupanti fatta non solo di sgomberi, ma anche di continue pressioni psicologiche soprattutto nei confronti dei soggetti più deboli". E ancora: "Tutto questo mentre la decisione di sospendere a tempo indeterminato le procedure di assegnazione per emergenza adottata da circa un mese dall'assessore Benelli lascia senza tutela le famiglie sotto sfratto da case private o comunque in condizioni di emergenza abitativa, rischiando di produrre una nuova impennata delle occupazioni. In questo contesto sarebbe opportuno dare attuazione al comma 8 della LR 27/09, valutando lo stato di necessità degli occupanti abusivi al fine di una loro possibile regolarizzazione, investire risorse per ridurre gli alloggi pubblici sfitti e aumentare l'offerta a favore delle famiglie che aspettano nelle graduatorie, anziché fare operazioni di marketing elettorale che sprecano i soldi pubblici e aumentano l'emergenza abitativa, anziché contribuire a risolverla".