Editoriale

Rivoluzione con la scopa

Dieci giorni di odiata didattica a distanza. È questo l’esito della disastrosa occupazione studentesca del liceo Severi Correnti di Milano, finita dopo tre giorni con quasi settanta aule danneggiate e 70 mila euro di danni. Il comitato studentesco afferma che nell’istituto si siano infiltrati individui “esterni”, certo è che, dei cinquanta giovani e fieri occupanti, solo una ragazza si è presentata davanti alla preside il giorno dopo la devastazione. Ma si sa, chi non ha coraggio abbia gambe. C’è però almeno un epilogo di civiltà in questa storia: dopo la conta dei danni decine di studenti e genitori hanno preso la scopa in mano e passato una giornata a ripulire la scuola (tra di loro non c’erano – ma non ci sorprende – i responsabili dello scempio). Come sempre, c’è chi distrugge e chi ripara. E se è vero che i giovani sono una forza rivoluzionaria, c’è da sperare che a fare la rivoluzione siano i secondi.