ALESSANDRA ZANARDI
Cronaca

Sesto Ulteriano: la chiesina del Seicento? Nessuno crede al restauro

Con il crollo del tetto, avvenuto un anno fa, si arrende anche Italia Nostra. Per l’icona di Sesto Ulteriano si temono altri cedimenti, soprattutto dal frontone

di Alessandra Zanardi

Quale futuro per l’antica chiesetta di Sesto Ulteriano? Lo stabile del Seicento, abbandonato e in disuso da tempo, è sempre più ammalorato, un suo recupero appare oggi come un’ipotesi tra le più remote. A innescare un processo d’inarrestabile decadimento in un edificio già malmesso e bisognoso di un rilancio è stato, esattamente un anno fa, il crollo del tetto. Erano i primi di gennaio del 2020 quando la presidente locale di Italia Nostra, Cristiana Amoruso, dopo un sopralluogo ha segnalato il cedimento dei coppi e delle travi in legno che fungevano da copertura. Un ultimo sfregio per l’antico oratorio dedicato ai santi Alberto e Teresa che, già ridotto al suo interno a un cumulo di calcinacci e rifiuti abusivi, nel corso degli anni si è pure ritrovato circondato da centri commerciali e un sexy shop. Dopo il crollo del tetto, l’area è stata transennata.

Un’impalcatura su tutti i lati dell’edificio mette al riparo da nuovi cedimenti, che potrebbero non tardare, visto lo stato di generale decadimento: a rischio potrebbe essere soprattutto il frontone. "In edifici così ammalorati il crollo del tetto rappresenta un punto di non ritorno, che allontana ogni possibilità di recupero e consolidamento", dice la presidente di Italia Nostra, rammaricata: "Se si fosse intervenuti vent’anni fa, poteva essere salvato". Se la chiesina si è trovata in uno stato di degrado è anche per la difficoltà di risalire alla proprietà del bene. Un aspetto che ha complicato la salvaguardia dell’edificio, rimasto in funzione fino agli anni Cinquanta e poi caduto in disuso. "Gli anziani raccontano che gli interni erano decorati con un insieme di stelle su sfondo azzurro, un vero spettacolo – prosegue Amoruso -. È solo un’ipotesi, ma sotto la chiesa potrebbe trovarsi un cimitero". Ora lo stato di potenziale pericolosità potrebbe aprire la strada a una demolizione, ultimo atto della travagliata storia.