
All’arrivo in piazza Scala la premier Giorgia Meloni 48 anni è stata accolta dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, 58
Toccata e fuga all’ombra della Madonnina per la premier Giorgia Meloni, che mancava in città da un anno. Ieri sera la presidente del Consiglio ha assistito alla Scala al concerto organizzato dall’Asian development bank e dal Ministero dell’Economia in occasione dell’assemblea annuale della Adb (l’Italia è tra i Paesi fondatori) che per la prima volta in 58 edizioni si tiene al Mico di via Gattamelata. Ben prima delle 18.45, orario previsto per l’arrivo di Meloni, l’area attorno al Piermarini è stata transennata, con le forze dell’ordine a monitorare il perimetro della "zona rossa".
Capelli raccolti in uno chignon, tailleur pantalone nero e doppio petto, camicia in pizzo color panna e décolleté con tacco in vernice nera, la premier è stata accolta all’esterno dal titolare del dicastero di via XX Settembre Giancarlo Giorgetti, mentre all’interno del tempio della lirica c’erano ad attenderla il prefetto Claudio Sgaraglia, il sindaco e presidente della Fondazione Scala Giuseppe Sala e il sovrintendente Fortunato Ortombina. Le autorità hanno poi preso posto nel Palco reale: nei posti d’onore c’erano anche il governatore della Banca d’Italia Fabio Panetta, la sottosegretaria all’Economia Lucia Albano e il presidente della Banca asiatica di sviluppo Masato Kanda. I discorsi introduttivi di Sala e Giorgetti hanno fatto da prologo all’Inno di Mameli eseguito dall’orchestra di via Filodrammatici, che, diretta dal maestro Michele Gamba, si è poi esibita in brani di Giuseppe Verdi (Nabucco e Forza del destino), Giacomo Puccini (Madama Butterfly, Gianni Schicchi, Manon Lescaut, Turandot e Bohème) e Pietro Mascagni (Cavalleria rusticana) con il soprano Mariangela Sicilia e il tenore Matteo Lippi. Dopo aver saltato la Prima del 7 dicembre 2024 per la riapertura di Notre-Dame a Parigi e il Salone del Mobile 2025 con forfait annunciato all’immediata vigilia dell’inaugurazione, Meloni è tornata a Milano. L’ultima volta in città era datata 14 maggio 2024, quando aveva preso parte al "Giorno de la Verità" alla Fondazione Catella. In quell’occasione, Sala aveva polemizzato: "Se ho sentito o vedrò Giorgia Meloni che oggi è a Milano? Assolutamente no. Non riesco a comprendere perché la premier non abbia la voglia, anzi l’interesse a confrontarsi con la comunità milanese".
Non si era fatta attendere la replica della presidente del Consiglio: "Giuro che faccio del mio meglio – aveva detto –. Ma sono una persona sola e probabilmente questo lo direbbero anche in molte altre città, si fa quello che si può. Le risposte mi pare arrivino, cerchiamo di darne a tutti, anche a Milano. Non ci sono priorità e non ci sono città che vengono abbandonate". Ieri i due si sono incrociati al Piermarini, anche se i tempi ristretti non hanno evidentemente favorito il faccia a faccia sulle priorità di Milano che il primo cittadino auspica da due anni e mezzo.
Nicola Palma