LAURA LANA
Cronaca

Sesto, gli abitanti della Casa Albergo in corteo contro lo sgombero

Cento persone, tra le quali anziani e bambini, rischiano di restare per strada dopo che il Comune ha deciso di mettere in vendita la struttura che da decenni accoglieva chi era in difficoltà

La manifestazione contro la vendita della Casa Albergo di Sesto

La manifestazione contro la vendita della Casa Albergo di Sesto

Sesto San Giovanni (Milano), 25 maggio 2024 – Dalla Casa Albergo fino a largo Lamarmora, per dire con forza che “nessuno deve restare per strada”. I residenti della struttura di via Fogagnolo, un centinaio, hanno preso striscioni e cartelli per un corteo che ha sfilato per le vie del centro storico, insieme all’Unione Inquilini, ai comitati per il diritto alla casa, agli esponenti di associazioni e partiti, alla Banda degli Ottoni sotto le note di “Bella Ciao”.

“Dopo trent’anni questo edificio smetterà di assolvere alla sua funzione sociale. Il Comune ha deciso di venderlo, per fare cassa, senza dare soluzioni dignitose alle persone che abitano qui dentro da settimane, mesi, anni”, spiega il sindacato degli inquilini. “Questa struttura fu voluta dall’allora sindaco Abramo Oldrini e fu inaugurata alla presenza dell’arcivescovo Carlo Maria Martini. Per decenni ha ospitato persone fragili, sfrattati, donne vittime di violenza, anziani soli seguiti dagli assistenti sociali. Fino a oggi”.

I cento abitanti aspettano uno sgombero per i prossimi giorni. “Abbiamo ricevuto più visite in queste settimane tra polizia locale, carabinieri, convocazioni dagli assistenti sociali, ma le soluzioni prospettate sono state poche, non per tutti e spesso inaccettabili – raccontano gli ospiti della Casa Albergo -. Dove andremo? Che fine faremo?”.

Un corteo per chiedere alternative praticabili, “che non sono andare nelle camerate dei centri di accoglienza di Milano o negli ospizi per chi ha 75 anni”. Un corteo per raccontare la difficoltà nell’ottenere non solo un alloggio pubblico, a Sesto San Giovanni, ma anche la residenza. “Per una quarantina di ospiti l’Unione Inquilini ha fatto richiesta di residenza perché qui c’è il centro dei loro interessi: qui abitano, qui i loro figli vanno a scuola e per legge gli uffici dovrebbero assegnarla nella via della casa comunale – spiega l’avvocato Gianluigi Montalto -. Invece, non lo fanno. In questi anni abbiamo già vinto diverse cause contro il municipio per l’istituzione delle residenze, per difenderci dagli sfratti, anche per la discriminazione dei criteri per partecipare ai bandi per le case popolari”. L’Unione Inquilini nei giorni scorsi ha scritto anche al Prefetto di Milano. “Dopo 7 anni così è stata inviata una pec per chiedere un tavolo di emergenza per affrontare la delicata questione della Casa Albergo. I partiti politici di opposizione hanno presentato la stessa richiesta”.