Contro l’Unione Inquilini e il centrosinistra, che ieri sera erano in presidio sotto il municipio, ma anche contro Fondazione VVVincent, ultimo concessionario di Casa Albergo. L’Amministrazione replica così a sindacati e comitati, che hanno espresso "preoccupazione per lo sgombero di oltre 100 persone, tra cui fragili, da via Fogagnolo". "Dopo un’assegnazione di 3 anni scaduta nel 2021, il concessionario avrebbe dovuto lasciare l’immobile bloccando nuovi accessi e collaborando per ricollocare gli eventuali pochi ospiti rimasti - spiega l’assessore al Welfare Roberta Pizzochera -. Nella realtà è risultato inadempiente per il mancato versamento di canoni e spese di oltre 130mila euro e per il rilascio dell’immobile". Anni di contenziosi con l’operatore, che pure aveva ricevuto un affidamento diretto dopo la decisione di non rinnovare l’appalto a Fondazione San Carlo, che gestiva la struttura da 20 anni e dopo una gara non andata a buon fine. Un cambio di passo che, il 6 dicembre 2018, era stato salutato dal sindaco Roberto Di Stefano (nella foto) con queste parole: "Subentra una Fondazione che si occuperà dell’immobile, portando avanti anche importantissimi progetti sociali come accogliere i padri separati in difficoltà. Il tutto con un canone annuale di 46mila euro al Comune e le utenze a carico loro. Per fortuna siamo intervenuti per sanare questo scandaloso spreco di denaro pubblico, per valorizzare il patrimonio comunale e continuare a offrire un servizio sociale importante verso chi ha bisogno". Un idillio finito tra tribunale e Tar.
"Nonostante le condanne, la Fondazione ha proseguito l’attività e a incassare ingenti proventi senza versare nulla all’ente e senza procedere al rinnovo della certificazione antincendio, necessaria all’agibilità - continua l’Amministrazione -. Abbiamo attivato un tavolo con Prefettura e Cri e solo dopo questo intervento l’operatore è stato costretto a collaborare per la presa in carico da parte di Comune e Cri degli utenti e a bloccare nuovi ingressi. Il loro giro d’affari ammonta a oltre 1,8 milioni negli ultimi 3 anni". Per il Comune, solo "un’irrisoria parte è approdata dopo uno sfratto, la maggior parte è formata da lavoratori che hanno creduto di accedere a un albergo in regola e autorizzato. Su 105 ospiti, alcuni hanno una progettualità già avviata dai servizi sociali dei Comuni di residenza, solo 31 sono residenti a Sesto, 23 a Milano, 24 fuori regione, i restanti da altre città lombarde. Nessuno finirà in strada".