Sesto San Giovanni, neonata abbandonata fuori dall’ospedale. Appello del sindaco alla mamma: “Ripensaci”

Amelia è stata lasciata davanti al pronto soccorso. Roberto Di Stefano si rivolge alla madre: "Non abbia pausa a farsi avanti, il Comune provvederà a sostenere la famiglia"

Il pronto soccorso dell'ospedale di Sesto San Giovanni

Il pronto soccorso dell'ospedale di Sesto San Giovanni

Sesto San Giovanni (Milano), 29 maggio 2023 – È stata abbandonata all’ospedale di Sesto San Giovanni, dove il personale medico l’ha curata e presa in carico. Amelia è la neonata che lo scorso 24 maggio è stata lasciata dalla madre fuori dal pronto soccorso di viale Matteotti.

Oggi, lunedì 29 maggio, il sindaco Roberto Di Stefano ha lanciato un appello per rintracciare i famigliari e assicurare supporto alla famiglia, qualora si trovasse in una situazione di precarietà anche economica. La bambina è stata subito presa in carico dai medici e dagli infermieri dell’ospedale di Sesto, che le hanno prestato le prime cure necessarie dopo le ore trascorse fuori dalla struttura in stato di abbandono. Dopo questo primo intervento d’urgenza è stato disposto il trasferimento all'ospedale Niguarda, dove si trova attualmente. La neonata risulta in condizioni di salute stabili.

Ed è proprio in ospedale che, su richiesta del personale sanitario, è avvenuta la scelta del nome della piccola. Il nominativo è stato trascritto nei registri del Comune, facendola diventare così una cittadina sestese. In queste ore il sindaco Roberto Di Stefano ha lanciato un accorato appello alla madre della neonata: il primo cittadino l’ha invitata a contattarlo, assicurandole che, qualora il motivo dell’abbandono sia dovuto a indigenza e motivi economici, il Comune provvederebbe a darle sostegno. “Faremo il possibile per assicurare che la bambina possa tornare dalla madre - ha detto il primo cittadino –. Il nostro Comune ha predisposto una serie di progetti e misure di sostegno per dare supporto alle famiglie in difficoltà. Sul nostro territorio ci sono inoltre numerose realtà che lavorano per risolvere queste criticità. La madre della bambina non deve avere paura a riconoscere la figlia: noi saremo al suo fianco, non verrà lasciata sola”. 

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